LA CHIRURGIA VASCOLARE E LA RADIOLOGIA INTERVENTISTICA DELL’OSPEDALE DI UDINE RICEVONO UN RICONOSCIMENTO A LIVELLO EUROPEO
Il direttore della Chirurgia Vascolare, dr. Paolo Frigatti, e il Direttore della Radiologia Interventistica, dr. Massimo Sponza, hanno ricevuto un importante riconoscimento da Artivion EMEA per lo sviluppo della Chirurgia Mininvasiva Endovascolare nel trattamento delle patologie complesse dell’Arta toraco addominale (Aneurismi, dissezioni).
Si tratta di una chirurgia molto complessa che costringe ad intervenire su tutte le arterie vitali che nascono dall’aorta toracoaddominale (renali, intestinali, epatiche etc)
In passato questo trattamento poteva essere eseguito solo con tecnica chirurgica aperta e quindi con livelli di mortalità molto elevati, ma oggi, grazie allo sviluppo di queste nuove tecniche, pur rimanendo ancora molto complesso, si riesce a completarlo con una invasività e mortalità notevolmente ridotte.
Per questo stesso motivo, sia in Italia che a livello europeo queste metodiche sono portate avanti ed eseguite, tuttavia, solo da un certo numero di centri specializzati
Un importante riconoscimento per l’attività delle due strutture, come testimonia lo stesso dr. Frigatti: “Si tratta veramente di una grande soddisfazione, in quanto espressione non solo del livello di competenza e capacità collaborativa presenti nella nostra struttura (in questo senso doveroso includere la collaborazione con reparti come la Cardiochirurgia e il Dipartimento di Anestesia e Rianimazione di ASUFC) ma anche dello sforzo di standardizzare le procedure ed analizzare seriamente i risultati per rimanere all’interno dell’Evidenza Scientifica.
Si consideri – continua Frigatti- che Udine, nel gruppo degli Ospedali Europei che partecipano a questo registro, si colloca, per livello di esperienza, al 5^ posto subito dietro ad Università del calibro di Munster od Heidelberg in Germania.
In futuro speriamo di poter mantenere questa leadership, colmando il gap tecnologico che ancora ci divide dagli altri Centri, in modo da non disperdere il patrimonio acquisito in termini di esperienza e conoscenze soprattutto dai medici più giovani che lavorano nelle nostre strutture, e che a questi progetti dedicano molto della loro passione contribuendo in modo sostanziale al raggiungimento di risultati di questo livello”.