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Messale friulano: lettera al presidente della Conferenza Episcopale Italiana

La lettera indirizzata al cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana sul messale friulano

La lettera indirizzata al cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana sul messale friulano:

Pal Popul Furlan ch’a lu dopri in non di Diu

[incipit del Messâl furlan secondo l’edizione tipica vaticana stampata a Gorizia nel 1971]

Il mondo della cultura friulana si stringe alla sua Chiesa e ai suoi Pastori, una Chiesa che è sempre stata saldo punto di riferimento nella vita della nostra comunità, soprattutto nei momenti più difficili, che il Friuli ha affrontato, dalle guerre alle calamità naturali, quali il tragico terremoto del 1976. Con profondo rammarico abbiamo appreso della mancata approvazione del Messale romano in lingua friulana, ma con altrettanta e ribadita speranza confidiamo nella prossima promulgazione di questo fondamentale sussidio per la celebrazione della Santa Messa nella nostra “marilenghe”. Si tratta del riconoscimento di una tradizione e di una specificità che da secoli accompagna la vita delle nostre genti, a partire dai primi martiri aquileiesi e dagli uomini di Chiesa e di Fede, che hanno scritto le pagine della storia e della cultura del popolo friulano. Una Fede, come recita il Simbolo di Aquileia, comune a Roma, Alessandria e Gerusalemme.

Forte di queste radici e questi valori, il mondo della cultura friulana attende con rinnovata fiducia l’approvazione della traduzione in lingua friulana del Messale romano.

Udine, Gorizia, Concordia-Pordenone, 24 novembre 2023

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