MUSICA CORTESE 2022 GIOVEDì 21 A SAN DANIELE DEL FRIULI
Udine, 19 luglio 2022 – Musica Cortese – La porta del sogno giovedì 21 luglio spalancherà squarci sui codici della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, sugli inchiostri che hanno impregnato pergamene in grado ancora oggi di suscitare la nostra meraviglia. Godeslacus: Monaco sassone (806-870) è il titolo della prolusione curata da Angelo Floramo che sarà proposta alle 19, per saperne di più sulla tribolata vita di Godescalco, sul suo transito in Friuli e sul poema composto a Grado. Alle 21 nella Chiesa di Sant’Antonio l’Ensemble Dramsam in Perchè mi ordini di cantare? restituirà il suono ormai perduto ai versi del monaco con un percorso tra stili antichi e falsificazioni, con il solo umile intento di sfumare fino a dissolvere il confine tra il Medioevo realmente esistito e quello mai esistito che abita la nostra immaginazione. In scena Alessandra Cossi (voce), Elisabetta de Mircovich (voce, vielle), Fabio Tricomi (viella, percussioni), Marco Ferrari (flauto) e Fabio Accurso (liuti,direzione). Nell’occasione saranno presentate rivisitazioni e rielaborazioni grafiche a cura degli studenti dell’Accademia Belle Arti di Udine Tiepolo di miniature presenti nei codici conservati nella Biblioteca Guarneriana.
Concerti ed eventi collaterali della rassegna promossa da Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica sono tutti a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com.
Ma che cosa ci fa mai Gottschalk, giovane monaco sassone, sull’isola di Grado, nell’840, ospite di Everardo duca del Friuli? Il nome di Gottschalk subisce nelle fonti diverse fluttuazioni: la sua latinizzazione è quella di Godeslacus. Secondo alcuni studiosi Theodulus, dal greco Theos (Dio) duleia (servitù), deriverebbe dalla traduzione in un latino grecizzante del significato germanico del nome, Gott e Schalk, che è appunto quello di “servitore di Dio”. Se così fosse il nostro Gottschalk sarebbe anche l’autore della celeberrima Ecloga, ovvero il canto della Verità e della Menzogna, che nei secoli del Medioevo godette di una straordinaria diffusione. La vena poetica, struggente e malinconica, ne fa uno dei poeti più raffinati dell’alto medioevo e di questa composizione in particolare non solamente una delle più intense, ma per quanto concerne il Friuli anche uno degli esempi più antichi di testo musicale prodotto in regione.
Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, rinnova nella sua edizione 2022 l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”.
Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.
Alla Civica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli saranno proposte visite guidate con la possibilità di ammirare l’esposizione di codici antichi e conoscere la figura del monaco Gottschalk, cui è attribuito un codice presente nei fondi: un’ iniziativa questa a cura di Angelo Floramo, con presentazione dei risultati del laboratorio di Miniatura da lui tenuto presso l’Accademia di Belle Arti “G.B Tiepolo” di Udine. A Gemona avremo invece la presentazione del lavoro degli studenti dell’Istituto Magrini Marchetti sugli statuti comunali antichi di Buia, Gemona e Tolmezzo. Al Kulturni Dom di Gorizia sarà proiettato il documentario riassuntivo “Rammenta, chiaro Isonzo”, progetto incentrato sulle chiesette dell’Isontino italiano e sloveno, un percorso teso a individuare luoghi di culto anche poco conosciuti ma uniti dalla presenza di un’iconografia a tema musicale (moltissimi affreschi tardo gotici ricchi di strumenti musicali anche autoctoni) espressione di una committenza di fedeli povera ma unita dal desiderio di esprimere la propria devozione religiosa; iconografie che trovano poi riscontro nella mostra permanente di strumenti musicali antichi che il Dramsam gestisce nel Castello di Gorizia.
A settembre, infine, prenderà il via “Confini”, il festival dei festival; ideato e gestito dalla rete dei festival che si occupano di Musica Antica in Regione (FEM – Friuly Early Music) si presenta come nuova rassegna autonoma, da tenersi ogni anno almeno fino al 2025 a sostegno di GO!2025, con l’intento di rappresentare un’offerta culturale dedicata alla musica antica a Gorizia. Consisterà di quattro concerti con l’aggiunta di un appuntamento a cura del Coro del Friuli Venezia Giulia.