ORCOLAT 45, SI PRESENTA IL LIBRO IN CASTELLO IL 28 MAGGIO
Il ruolo delle Forze Armate nei soccorsi e nella ricostruzione post sisma
Pur non essendo stata toccata direttamente da distruzioni, la città di Udine ha avuto un ruolo fondamentale nella gestione dei soccorsi a seguito del terremoto in Friuli nel 1976. Nella fase critica, da cui ha preso le mosse la successiva ricostruzione, ha svolto una funzione determinante la Divisione di Fanteria Mantova, già Brigata Mantova, che aveva sede presso palazzo Schiavi in via Savorgnana a Udine. Quel modello operativo avrebbe gettato le basi per la nascita della Protezione Civile in Italia, incarnando lo spirito di un popolo riassunto in espressioni come “modello Friuli”, “Com’era e dov’era”, “Il Friuli ringrazia e non dimentica” e ancora “Prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese”, monito pronunciato dall’arcivescovo Alfredo Battisti. Per l’occasione l’Associazione Nazionale del Fante – sezione di Cividale del Friuli, d’intesa con il Comune di Udine, presenta il volume “Orcolat 45” di Carlo Dorigo e Donatello Brugiolo (Pi-Me Editrice), realizzato nel 45° anniversario del terremoto del Friuli per raccontare che cosa accadde dal giorno dopo quel terribile 6 maggio.
Al progetto, che ripercorre i fatti con cronache ed illustrazioni e riporta tutti i reparti militari e gli enti decorati con medaglie, aderiscono i 45 comuni del collinare, della pedemontana e della Carnia coinvolti dagli eventi tellurici. Alla città di Udine la storia assegna il ruolo di capitale morale del Friuli e della sua orgogliosa ripartenza, allora guida di un processo identitario decisivo per tutto il popolo friulano, oggi presidio di memoria e di valori da trasmettere alle giovani generazioni. Un legame profondo di solidarietà unisce le Forze Armate ed il Friuli, protagonista, suo malgrado di immani tragedie nel corso del XX secolo; un senso di profonda riconoscenza e gratitudine per tutto quello che ha fatto l’esercito in aiuto alle popolazioni terremotate ne suggella l’affinità e sancisce quell’amicizia che si riconosce in una tavola di valori condivisa come patrimonio comune.
L’appuntamento è per sabato 28 maggio alle ore 10.30 nel Salone del Parlamento della Patria del Friuli in Castello alla presenza del generale della Brigata Alpina Julia in rappresentanza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, generale di corpo d’armata Pietro Serino, e del presidente nazionale dei Fanti d’Italia Gianni Stucchi. Il volume, che gode del patrocinio dell’Esercito Italiano e del Consiglio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, contiene una pagina a firma del sindaco della città Pietro Fontanini. Prenderanno parte all’incontro le massime autorità militari, civili e religiose del territorio regionale. Nell’occasione verrà proiettato il filmato storico realizzato dal V Reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito sui primi soccorsi del maggio ‘76. Non mancheranno testimonianze, letture e spunti di riflessione. Mille morti, decine di piccole comunità devastate ed atti eroici come quello della madre friulana Ottavia D’Ovidio, che sacrificò la propria vita per salvare quella del figlio lattante, sono i frammenti di memoria di un Friuli che, dopo quasi mezzo secolo da quella tragedia, davvero non dimentica.
L’evento sarà preceduto alle ore 9.00 da una solenne cerimonia di deposizione di una corona di alloro presso il Tempietto ai Caduti con una breve commemorazione del 24 maggio 1915 – data d’inizio della Grande Guerra in Italia, nella settimana del suo anniversario – che coincide con la Giornata Nazionale della Fanteria. Animerà la manifestazione la Banda ex Divisione Mantova diretta dal m° Giorgio Nonini.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare alla celebrazione e all’evento che seguirà.