PNRR E RINASCITA DEI BORGHI: PROGETTI ENTRO IL 15 MARZO – TILATTI: «GLI ARTIGIANI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI PER COSTRUIRE PROGETTI CHE CREINO OCCUPAZIONE»
In Friuli Venezia Giulia possono partecipare al bando ministeriale da 380 milioni ben 153 Comuni. Confartigianato mette a disposizione dei Comuni i dati e le analisi del proprio Ufficio Studi.
Ben 153 Comuni su 215 in Friuli Venezia Giulia possono ambire da soli, o in cordata con altre due amministrazioni, ad attrarre parte dei 380 milioni messi a copertura del bando per la rigenerazione dei borghi nei centri con meno di 5mila abitanti, un’iniziativa del Ministero della Cultura con fondi Pnrr.
«Il 71,2% dei nostri paesi può cogliere questa opportunità – afferma il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti – e la nostra organizzazione lancia un appello ai piccoli Comuni non solo perché si presentino con valide candidature, ma soprattutto perché i progetti siano particolarmente qualificati da interventi capaci di creare occupazione, facendo leva sull’imprenditorialità diffusa rappresentata dall’artigianato, dalle aziende che già operano nei borghi storici a quelle che possono nascere in virtù di piani di sviluppo condivisi, sostenibili e vincenti». Per questo motivo, prosegue il presidente, «mettiamo a disposizione dei Comuni interessati i dati e le analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Udine».
L’obiettivo del bando, infatti, non è solo quello di riqualificare e valorizzare il patrimonio culturale diffuso, ma anche attivare iniziative imprenditoriali e commerciali capaci di creare ricadute occupazionali sul territorio. Abbinare, cioè, finalità economiche e culturali nell’ambito di interventi integrati.
Sono molteplici le idee ed energie che gli artigiani possono mettere a disposizione delle amministrazioni per dare capacità attrattiva ai progetti di rigenerazione dei borghi: aziende artigiane che operano nel restauro del patrimonio storico-artistico; imprese del comparto costruzioni con consolidata esperienza nella riqualificazione del patrimonio edilizio di valore; creazione o consolidamento di botteghe artigiane all’interno dei borghi storici; valorizzazione dell’artigianato inserito nella filiera turistica, dall’agroalimentare tipico e di qualità ai servizi alla persona, solo per citare alcuni esempi.
Nello specifico, entro il 15 marzo i Comuni interessati sono chiamati a ideare progetti integrati per la rigenerazione, valorizzazione e gestione del patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri del nostro Paese. Il requisito necessario per accedere agli stanziamenti è che il progetto riguardi almeno un “borgo storico” per ciascun comune proponente. I comuni del Friuli Venezia Giulia che si possono candidare sono presenti soprattutto nella provincia di Udine (68%) e in quella di Pordenone (20%). È possibile condividere una proposta tra due o tre comuni della stessa regione anche non limitrofi a condizione che vi sia un comune filo conduttore. Benché i piccoli comuni siano numericamente preponderanti (71,2%) in essi risiede soltanto il 22,7% della popolazione, in calo del 5,9% nell’ultimo decennio a fronte di un decremento di appena lo 0,7% negli altri centri.