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SALUTE. ZALUKAR (MISTO): BISOGNA FERMARE LA FUGA DEI MEDICI DAL FVG

"Già un anno fa avevo evidenziato come i medici del Friuli Venezia Giulia - dichiara Zalukar - fossero i peggio pagati d'Italia. Ma non è solo questione di soldi, alla fuga dei professionisti contribuiscono anche le scarse o nulle prospettive di carriera che la nostra Regione offre loro dopo il taglio selvaggio dei reparti ospedalieri degli ultimi anni e vista l'attuale incapacità a ricoprire ancora oggi i posti di primariato vacanti"

 “Il dottor Fabio Giuseppe Vassallo lascia l’ospedale di Monfalcone e la Commissione regionale amianto, di cui era presidente, per andare a Trento a ricoprire l’incarico di primario della Pneumologia. La notizia è stata data con ampio risalto dalla stampa locale, anche perché il posto che lascia difficilmente potrà essere coperto in tempi brevi. Indubbiamente, è un altro dei professionisti della salute che lascia i nostri ospedali per andare in regioni più generose con i medici che vi lavorano”.

Così afferma in una nota Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto.

“Già un anno fa avevo evidenziato come i medici del Friuli Venezia Giulia – dichiara nuovamente Zalukar – fossero i peggio pagati d’Italia. Ma non è solo questione di soldi, alla fuga dei professionisti contribuiscono anche le scarse o nulle prospettive di carriera che la nostra Regione offre loro dopo il taglio selvaggio dei reparti ospedalieri degli ultimi anni e vista l’attuale incapacità a ricoprire ancora oggi i posti di primariato vacanti”.

“Il peccato originale – per il consigliere indipendente – va ricercato nella scelta dell’allora presidente Debora Serracchiani, che per mere ragioni di risparmio contabile decurtò i posti dei primari al grido di: ‘Tagliamo i doppioni’, e così furono soppresse 76 su 288 Strutture complesse esistenti in Fvg. Ma dei 212 reparti superstiti, diverse decine sono retti da facenti funzione, in attesa di trovare un primario. La Serracchiani non è più presidente del Fvg da quattro anni e quindi si poteva correre ai ripari, ma forse i risparmi generati dalla decurtazione dei posti apicali da una parte e dai minori stipendi dall’altra fanno ancora comodo, come potrebbe far comodo tenere ai posti di comando figure precarie”.

“Duole constatare la continuità dei tagli della sanità pubblica e giova ricordare – conclude Zalukar – che una politica sanitaria degna di questo nome non può ridursi a una gestione ragionieristica della salute e trascurare gli aspetti clinico-manageriali, tra cui in primis la valorizzazione delle risorse professionali”.

 

 

Walter Zalukar (Gruppo Misto)

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