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TEATRO E FUMETTO ANIMATO PER RACCONTARE L’IMMAGINARIO DELLA SALUTE MENTALE: L’ORESTE, QUANDO I MORTI UCCIDONO I VIVI È IL NUOVO SPETTACOLO INTERPRETATO DA CLAUDIO CASADIO CON LA REGIA DI GIUSEPPE MARINI, IN ARRIVO MARTEDÌ 12 MARZO ALLE ORE 20:45 AL TEATRO PASOLINI DI CERVIGNANO DEL FRIULI

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. Nonostante i suoi traumi, è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, e con i suoi amici immaginari parla sempre del mondo fantastico che abita la sua mente. Di fronte al pubblico, suoi sogni e i suoi desideri prendono forma e colore nei fumetti animati che accompagnano il monologo L’Oreste, quando i morti uccidono i vivi interpretato dall’attore Claudio Casadio e diretto da Giuseppe Marini.

I disegni sono curati da uno dei migliori illustratori italiani, Andrea Bruno, con la collaborazione del Festival Lucca Comics & Games e con le scenografie e animazioni di Imaginarium Creative Studio.

L’Oreste, quando i morti uccidono i vivi approda martedì 12 marzo alle ore 20.45 al Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli per la Stagione di prosa curata dal CSS di Udine. Lo spettacolo riflette sulla salute mentale e sull’amore negato a partire dal testo del drammaturgo Francesco Niccolini.

Lo spettacolo è un esempio innovativo di ‘Graphic Novel Theater’ in cui il palco diventa un caleidoscopio di presenze e viaggi lunari impossibili nella mente di un bambino che non si è più ritrovato. Oreste, infatti, è stato abbandonato in un orfanotrofio da piccolo e, tra una disavventura e l’altra, è passato dal riformatorio al manicomio. Tuttavia, la sua mente ci restituisce la traccia viva dei suoi ricordi anche attraverso le animazioni che lo accompagnano: come quando ci racconta la sua fantastica carriera da cosmonauta, o parla alla fidanzata (conosciuta a un “festival per i matti”) o al compagno di stanza Ermes, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico che, però, non esiste. Ma il suo racconto si confronta anche con i traumi passati, come la morte della madre o il ritorno del padre dalla campagna di Russia.

Claudio Casadio ha vinto il Premio Enriquez 2023 nella categoria Miglior attore Teatro Classico e Contemporaneo, con la seguente motivazione: “Straordinario attore, ironico, struggente, malinconico, poetico, commovente. Un esempio di teatro civile che tocca il dramma della malattia mentale e di cui dobbiamo ringraziare per il suo sostanziale contributo il drammaturgo Francesco Niccolini e ancora una volta per la sua performance interpretativa Claudio Casadio”.

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