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UILTUCS FVG: LA PRECARIETA’, NON IL REDDITO DI CITTADINANZA, FA FUGGIRE I LAVORATORI

Nuovo segretario Calabrò: "Tra esuberi dell'indotto Wartsila anche nostri settori"

Nel commercio: richiesta di flessibilità selvaggia nelle turnazioni di lavoro; disagio e scollamento nella conciliazione tra tempi di vita e di lavoro che rendono impossibile la gestione della famiglia; lavoro domenicale e frammentazione estrema degli orati anche nella grande distribuzione organizzata. Nel turismo, dove giovani e stranieri sono la maggioranza della forza lavoro: basse retribuzioni e flessibilità esasperata; mancato rispetto dei contratti nazionali; orari spezzati costruiti sugli afflussi di clienti; forme di part-time spinto ma con straordinari non pagati; turni da 12 ore e pochi riposi; bassi salari. Nei servizi: contratti collettivi non rinnovati (da 7 anni per la vigilanza privata); stagionalità e forme di part-time verticale; bassissime retribuzioni compresse da logiche di risparmio che generano lavoro povero (appalti servizi).

   “Insomma, non è sicuramente a causa del reddito di cittadinanza che le imprese non trovano personale”. Lo sottolinea nella sua relazione il segretario uscente della UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, al 12° Congresso della categoria UIL-Turismo, commercio, servizi, svoltosi giovedì a Trieste. Congresso che ha visto il passaggio di consegne alla guida della UILTuCS regionale da Zorn, ora segretario generale della UIL regionale, a Matteo Calabrò. Un processo che chiude anche la regionalizzazione del sindacato di categoria, ovvero l’accentramento organizzativo e politico nell’unica segreteria regionale che permetterà un più rapido ed efficace coordinamento per i rappresentanti UILTuCS sul territorio.
   La precarietà particolarmente pronunciata proprio nel turismo, nel commercio e nei servizi, e condizioni di lavoro in peggioramento sono punti più volte evidenziati durante il dibattito congressuale, che evidenzia come sia in corso, oltre a una fuga della forza lavoro giovanile all’estero, anche un fenomeno di ‘dimissioni volontarie’ in questi settori (quasi 1,9 milioni di persone nel 2021 a livello nazionale). Questo è in parte indicativo anche di un’accresciuta mobilità dei lavoratori, ma significa soprattutto desiderio di miglioramento, retributivo, di conciliazione tra tempi di vita e lavoro, di maggior benessere ed equilibrio personale, di rifiuto del lavoro precario.
Ma la UIL propone anche soluzioni. Oltre alla riduzione delle tasse sul lavoro in generale, vanno detassati i contratti di assunzione dei giovani, va rilanciato lo strumento dell’apprendistato e va considerata con maggiore interesse la riforma del lavoro realizzata in Spagna che per legge ha ‘eliminato’ il lavoro precario, con i primi risultati positivi: boom di stabilizzazioni, aumento di part-time e part-time verticali a tempo indeterminato, calo drastico dei contratti di breve durata.
“In questo momento il tema dei salari è il tema più rilevante che abbiamo; abbiamo tutti i nostri maggiori contratti collettivi che devono essere rinnovati”, spiega segretario nazionale aggiunto UILTuCS Paolo Andreani, presente al Congresso. E prosegue: “Abbiamo bisogno di dare prospettiva occupazionale ai giovani e alle donne, quindi abbiamo bisogno di una politica che sia in grado di utilizzare bene le risorse, quelle che l’Europa ci ha consegnato”.
Proprio il rinnovo dei contratti collettivi e quelli di secondo livello -Coop Alleanza 3.0-, lotta alla precarietà e alla flessibilità sfrenata sono i primi punti all’ordine del giorno per la nuova dirigenza della UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, spiega Calabrò. E aggiunge: “Purtroppo nel giorno del nostro congresso apprendiamo la notizia drammatica, una dichiarazione di esubero di 450 lavoratori Wartsila a Trieste, che coinvolge quindi la categoria dei metalmeccanici, ma anche direttamente la nostra categoria UILTuCS in quanto nell’indotto vi sono lavoratori dei nostri settori. Siederemo ai tavoli insieme ai nostri colleghi metalmeccanici per capire dove l’azienda vuole andare, ma sicuramente ci opporremo a questi esuberi”, conclude il nuovo segretario.

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