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Vini Soave a Venezia

La Strada del Vino Soave fa tappa a Venezia, incontra la cucina lagunare e gli orti di Sant’Erasmo.

Soave (Vr), 27 giugno 2024 – La Strada del Vino Soave esce dai confini veronesi e fa tappa a Venezia per condividere la versatilità dei suoi prodotti in abbinamento alla cucina lagunare: una sorta di simbolico gemellaggio per esaltare le produzioni tipiche scaligere grazie anche alla collaborazione con l’associazione Ristoranti della Buona Accoglienza di Venezia.

“Con l’incontro in Consiglio regionale – spiega il presidente della Strada del Vino Soave Stefano Alberti – desideriamo far conoscere e apprezzare la versatilità dei nostri prodotti locali, a partire dal vino Soave, abbiamo scelto di fare tappa a Venezia, in un simbolico gemellaggio con la cucina lagunare che bene si abbina alle nostre produzioni. Nell’occasione, abbiamo presentato la manifestazione Appuntamento Soave che celebra la longevità del vino Soave e la sua capacità di evolvere nel tempo”.

A Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale, La Strada del vino Soave, con i suoi rappresentanti è stata accolta dal presidente del Consiglio Roberto Ciambetti e dal consigliere Alberto Bozza.

Presente anche Cesare Benelli dell’Associazione della Buona Accoglienza di Venezia e del progetto Osti in Orto.

“Il nostro territorio – rimarca Alberto Bozza – è assolutamente vocato al vino: grazie alla sua natura vulcanica, produce un vino delicato e versatile, capace di abbinarsi a tanti prodotti gastronomici, ma che al contempo mantiene appieno la propria forte identità. L’obiettivo è mettere in vetrina le nostre bellissime colline, davvero straordinarie, che ci circondano, capaci di produrre eccellenze enogastronomiche. Credo che dobbiamo impegnarci ancora di più nel valorizzare i nostri prodotti di qualità, penso in particolare al comparto vitivinicolo, un vero e proprio vanto per la nostra regione. Ringrazio i produttori per la loro grande professionalità, che continuano a investire con assoluta convinzione in ricerca e innovazione”.

Appuntamento Soave 9 settembre a Verona

Nell’occasione è stata presentato Appuntamento Soave, che si terrà a Verona, a Castelvecchio, il 9 settembre all’interno del quale si svolge Soave Seven, giunta alla sua ottava edizione. L’iniziativa è organizzata dal Consorzio di Tutela del Vino Soave in collaborazione con la Strada del Vino Soave.

Le cantine che aderiscono propongono in assaggio i loro vini in postazioni dedicate. L’obiettivo è confrontare l’annata corrente dei vini Soave (2023) con quella di almeno sette anni precedenti, per evidenziare il potenziale evolutivo della denominazione. È un’occasione unica per gli appassionati del vino Soave che possono degustare anche vini non più in commercio e scoprire la ricchezza, la particolarità e la capacità di reggere molto bene il tempo che passa, grazie anche al vitigno garganega e alla complessa varietà dei suoli.

Ristorante Antiche Carampane

Al Ristorante Antiche Carampane si sono degustati con la spiegazione dei produttori i vini Soave 2023 e altri di annate passate delle cantine: Tenuta Sant’Antonio, Coffele, Vicentini Agostino, La Cappuccina, Gini, Nardello e Cantina del Castello. (vedere schede vini allegate).

In particolare:

-di Vicentini Agostino il Soave Superiore Vigne al Casale del 2022 e 2017

-di Cantina del Castello, Soave classico Pressoni 2023 e 2018

-di Nardello, Soave classico Meridies 2023 e Vigna Turbian 2016

-di Gini, Soave classico 2023 e la Froscà 2016

-di Tenuta Sant’Antonio Soave Monte di Colognola 2023 e Soave classico Vigna Monte Ceriani 2014

-di Coffele Soave classico Ca’ Visco 2023

-di La Cappuccina Soave San Brizio 2022

Sono stati assaggiati anche affettati del prosciuttificio Soave di Soave e giardiniera della gastronomia Damoli.

Piatto forte del pranzo sono stati Spaghetti in Cassopipa con sugo ai frutti di mare leggermente speziato (ricetta originale di Giovanni Bortoluzzi) che hanno saputo esaltare i vini in degustazione.

Giovanni Battista Bortoluzzi detto Nani, figlio di un grossista di pesce al mercato di Rialto, nel1983 rilevò con la sorella Piera e il fratello Guido l’antica osteria che aveva per anni servito gli operai del quartiere, facendola diventata un punto di riferimento per i veneziani e gli amanti della buona cucina. Ora il ristorante è di Francesco Agopyan, figlio di Piera Bortoluzzi.

“La ricetta degli spaghetti – ha raccontato il titolare del ristorante – è tipica dei pescatori Chioggia che raccoglievano il loro pescato e lo mettevano a cuocere in un tegame di coccio (chiamato casso). Qui, il sugo bolliva a fuoco lento (pippare). Poiché non c’erano i frigoriferi, si usavano le spezie per nascondere odori indesiderati”.


Ricetta Spaghetti in Cassopipa

Per 6-8 persone

Cozze 300 grammi, garusoli 300 grammi, vongole bevarasse 400 grammi, vongole veraci 400 grammi, cappelunghe 200 grammi, fasolari 200 grammi, calamari 200 grammi.

Una cipolla grossa, due coste di sedano, due carote, bigoli o spaghetti grossi 700 grammi.

Vino bianco due bicchieri, cognac mezzo bicchiere, aglio uno spicchio, salsa di pomodoro q. b, 2-3 chiodi di garofano, noce moscata, zenzero appassito, cannella, cardamomo, semi di coriandolo, olio d’oliva.

Cucinare separatamente i molluschi a seconda delle varietà, facendoli saltare singolarmente a fuoco vivace in una pentola con olio d’oliva e aglio e aggiungendo mezzo bicchiere d’acqua. Una volta aperti togliere i gusci e mettere da parte l’acqua formatasi, filtrandola per togliere eventuali residui di sabbia.

Preparare un abbondante soffritto con cipolla, sedano e carote in una pentola (meglio se in terracotta) e aggiungere molluschi calamari tagliati a pezzetti, mescolando il tutto. Aggiungere, quindi, il vino bianco e una spruzzata di cognac, amalgamando energicamente. Nel frattempo, mettere sul fuoco l’acqua dei molluschi precedentemente filtrata, riunire le spezie in una garza finché non si disperdano, e immergere il fagottino nella pentola. Abbassare al minimo la fiamma e lasciar “pippare” lentamente il sugo aggiungendo l’acqua delle cappe rimaste appunto per condire gli spaghetti (meglio usare degli spaghetti grossi, bigoli). Mettere il sugo in una padella con uno spicchio d’aglio e salsa di pomodoro a piacere. Alla fine, aggiungere una croce di olio d’oliva

Progetto Osti in Orto

Cesare Benelli prima in Consiglio regionale e poi a Sant’Erasmo ha presentato il progetto Osti in Orto a cui aderiscono 15 ristoratori veneziani che hanno iniziato a coltivare verdure, spezie e altri prodotti nell’Isola di Sant’Erasmo, seguendo il ritmo delle stagioni. Materie prime a km 0 che usano, poi, nei loro piatti.

Il progetto nasce da Cesare Benelli, titolare del ristorante Al Covo insieme ad alcuni ristoratori dei Ristoranti della buona accoglienza e altri operatori del settore per offrire nei propri locali l’essenza della tipicità gastronomica lagunare.

Cesare Benelli ha spiegato che “l’idea appunto di ‘Osti in orto’ è nata in pieno periodo Covid. Da quattro anni riforniamo quindici ristoranti con legumi, verdure e frutta a chilometri zero, completamente autoprodotta. Abbiamo scelto i terreni dell’isola di Sant’Erasmo, dismessi da tempo, ma con caratteristiche argillose, limose e sabbiose, un mix che ha sempre prodotto verdure di qualità altissima. Abbiamo una grande attenzione per la sostenibilità e la natura. Grazie allo sforzo profuso dai produttori, negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una scalata interrotta verso l’alta qualità del vino Soave, che oggi ha raggiunto livelli davvero notevoli”.

 

Strada del Vino Soave

La Strada del Vino Soave nasce nel 1999 e conta oggi circa cento soci suddivisi in cantine, Enti e Associazioni, Agriturismi, Ristoranti, Hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali. Da sempre la Strada del Vino è attiva per coordinare i numerosi soci che fanno parte all’interno di un ideale percorso di circa 50 Km lungo il quale è possibile ammirare il paesaggio, visitare cantine, degustare vino, assaggiare piatti tipici e venire a contatto con l’ospitalità delle persone.

Vino Soave

Il Soave DOC è tra le denominazioni più significative e conosciute nel panorama vinicolo di origine controllata in Veneto.

Il vino Soave viene prodotto nella parte orientale dell’arco collinare della provincia di Verona. Si tratta di un territorio che ha una specifica identità legata all’origine del suolo, in particolare alla vulcanicità che lo differenzia dalle altre aree storiche della provincia scaligere. La particolarità del vino Soave è fortemente legata all’ambiente caratterizzato da clima mite e temperato, terreno tufaceo di origine vulcanica con importanti affioramenti calcarei.

 

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