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VENEZIA : “‘Arriva Veneto’ ceduta da Deutsche Bahn al fondo americano ‘I Squared’, chiedo garanzie per il personale e l’utenza delle linea 80, 85, 87 tra Sottomarina e Venezia”  

 Addio Deutsche Bahn, gli autobus di ‘Arriva Veneto’ saranno gestiti dal fondo americano ‘I Squared’. Nel 2024, quindi, l’impresa ferroviaria tedesca rimarrà attiva solo per i trasporti via rotaia, dismettendo così la rete di ‘Arriva Veneto’ con le sue filiali in dieci mercati europei, tra cui il Nord Italia. La conferma, ricevuta nella seconda metà di ottobre, riguarda anche l’area metropolitana a Sud di Venezia: da oltre cinque anni, infatti, i bus di ‘Arriva Veneto’ (che rimarrà titolare del servizio), collegano il capoluogo a Sottomarina tramite le linee 80, 85, 87, previo contratto con la Città Metropolitana”. Le parole sono di Erika Baldin, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che informa di aver “depositato un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta veneta, volta a conoscere quali azioni essa intenda perseguire al fine di mantenere la continuità lavorativa per il personale, scongiurare lo scadimento delle tutele per le lavoratrici e i lavoratori, quindi garantire servizi di qualità all’utenza”.

“Operazioni come questa – commenta la consigliera pentastellata – non di rado portano con sé il rischio che le società siano considerate come scatole vuote, ovvero meri prodotti finanziari, e non realtà costituite da persone che lavorano e al servizio di persone che devono viaggiare”.

“Ritengo essenziale – evidenzia Baldin – la supervisione di tutti gli enti portatori di interessi: Tra essi, figura necessariamente la Regione del Veneto, in quanto la Legge regionale 25 del 1998 disciplina il trasporto pubblico locale e riconosce l’obiettivo di svilupparne e migliorarne il sistema nel proprio territorio, promuovendo interventi volti a coordinare le modalità di fruizione del servizio e a integrare le relative infrastrutture. Nessun allarme preventivo per chi ogni giorno conduce i mezzi o se ne serve”.

“Solo un atto dovuto -conclude Erika Baldin – per prevenire eventuali e spiacevoli incongruenze, dismissioni, incomprensioni. E sempre nell’interesse di chi lavora e di chi viaggia».

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