VENEZIA : Bigon e Zanoni (Pd), “Produzione biometano a Isola della Scala: mancano le valutazioni delle conseguenze sui beni ambientali e culturali. Presentata interrogazione”
Il progetto per un nuovo impianto di produzione di biometano è oggetto di una interrogazione a risposta immediata da parte dei consiglieri regionali del Partito Democratico Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni. Gli interroganti fanno notare “La mancanza della Vinca, la Valutazione di incidenza ambientale, a fronte della vicinanza dell’area individuata per l’intervento in via San Gabriele e la Palude Pellegrina, sito naturale di importanza comunitaria, parte della Rete Natura 2000 che si trova a circa 2.500 metri di distanza. Inoltre, in via San Gabriele, a meno di 500 metri, sorge Villa Zenobio, dichiarata di interesse culturale particolarmente rilevante ai sensi del Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004. È evidente che gli scorci visuali della villa rischierebbero di venire irrimediabilmente compromessi”.
“Richiamato dunque l’art. 6, paragrafo 3, della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” che prevede che ‘qualsiasi piano o progetto anche non direttamente connesso alla gestione del sito Natura 2000, ma che possa avere incidenze significative su di esso, debba essere oggetto di opportuna valutazione dell’incidenza ambientale tenendo conto degli obiettivi di conservazione dell’habitat’” i consiglieri chiedono alla giunta regionale di spiegare “Per quale motivo si è autorizzata tale opera in prossimità di un sito della Rete Natura 2000, senza nemmeno procedere all’effettuazione della valutazione di incidenza, nonché in carenza della giusta considerazione degli impatti che i lavori avrebbero sulla fauna selvatica ampiamente presente nel sito”.
“Oltre al profilo paesaggistico – spiega Bigon – risulta essere stato trascurato o misconosciuto anche l’aspetto viabilistico, relativo cioè del traffico di mezzi, da lavoro o da trasporto, che il nuovo impianto sicuramente comporterà. Questa mancanza di documentazione è ancora più grave considerato che i cittadini sono stati tenuti all’oscuro di una progettualità così impattante”. “Siamo veramente stanchi – concludono i consiglieri – che le decisioni sul destino dei nostri territori vengano prese passando sopra alle teste delle comunità che abitano, valorizzano e amano i luoghi in cui vivono. E senza nemmeno valutare l’integrità, gli impatti e la necessità di preservazione del territorio stesso. Questo è un primo punto di metodo e di principio che, come Partito Democratico, vogliamo fissare e chiarire. Poi, carte alla mano, ci confronteremo anche sull’aspetto delle emissioni, andando a verificare le rassicurazioni finora fornite ai cittadini”.