Nel 2017 vari sindaci della Regione FVG vennero insigniti dal Presidente della Repubblica con l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. La motivazione di questa onorificenza era stata riportata da tutte le testate giornalistiche regionali e nazionali: vennero premitati ed insigniti quei Sindaci che non si limitarono ad accogliere nel proprio Comune quel numero, fissato dal Ministero dell’Interno, di immigrati richiedenti asilo che era proporzionato al numero dei cittadini residenti, ma nulla obiettarono a che nel proprio Comune venisse collocato un numero ben maggiore di immigrati richiedenti asilo.
Tale motivazione provocò l’ira di buona parte del centrodestra regionale ed anche nazionale, con Giorgia Meloni in primis che si dichiarava indignata.
In quei settimane, il consigliere comunale di Tarcento Riccardo Prisciano – che stava preparandosi il terreno in vista dell’imminente candidatura regionale (aprile 2018) – pubblicò un video su YouTube in cui criticava aspramente tali scelte della Prefettura di Udine, nonché criticava quei Sindaci per non aver rifiutato tale onorificenza.
Prisciano criticava tutti i Sindaci della Val Torre che erano stati insigniti con tale motivazione. Solo uno di questi, Andrea Venchiarutti (Sindaco di Magnano in Riviera) denunciava Prisciano per diffamazione.
Al processo Andrea Venchiarutti dichiarava “di non essere UFFICIALMENTE a conoscenza della motivazione della propria onorificenza” ed indicava quali testimoni Mauro Steccati (oggi Sindaco di Tarcento, ma al tempo Vicesindaco del Venchiarutti) e Andrea Vidoni (Assessore del Venchiarutti).
Nonostante il Vice Prefetto di Udine Allegretto avesse rifiutato di ostendere al Prisciano la motivazione dell’onorificenza di Venchiarutti, limitando così il diritto alla difesa del Prisciano, quest’ultimo – difeso dall’Avvocato Giovanni Donazzolo – è riuscito a produrre documentazione e testimonianze tali per cui era invece evidente che l’onorificenza del Venchiarutti era stata concessa proprio per la motivazione riportata dalla stampa e che il Vice Prefetto non voleva ostendere.
La Procura chiedeva sei mesi di reclusione.
Venchiarutti, costituitosi parte civile, ha chiesto un risarcimento di 10.000 euro.
Il Giudice del Tribunale di Udine, dott. Faleschini Barnaba, concordando con l’avvocato Giovanni Donazzolo (difesa Prisciano) ha assolto Prisciano “perché il fatto non costituisce reato”.
Si attende la pubblicazione delle motivazioni ma, molto probabilmente, Prisciano e l’avvocato Donazzolo sono riusciti a far valere il diritto di critica politica, unitamente al fatto che era effettivamente evidente che la motivazione fosse quella indacata dalla stampa e ripresa dal Prisciano.