“Conoscere il passato. Costruire il futuro” è la missione del Palladio Museum, il museo-laboratorio dove si raccontano le ricerche più aggiornate su Palladio e attraverso di esse si lavora per costruire un’identità condivisa fra i vicentini, vecchi e nuovi, per conoscere, custodire e valorizzare il lascito del più celebre architetto degli ultimi cinque secoli. Nasceva infatti nell’ottobre 2012, a Vicenza, nella splendida sede di Palazzo Barbaran da Porto, il Palladio Museum, un evento che fu celebrato dal New York Times complimentandosi con la città del Palladio per aver reso omaggio al più celebre dei suoi figli, riconosciuto dal Congresso USA come “padre” dell’architettura americana. Oggi – alla presenza del Sindaco di Vicenza Francesco Rucco, dell’Assessore alla Cultura Simona Siotto, Soprintendente ABAP (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio) di Verona, Rovigo e Vicenza Vincenzo Tiné e di Howard Burns, Presidente del consiglio scientifico del CISA – Centro Internazionali Studi di Architettura Andrea Palladio – il Palladio Museum celebra l’avvio del nuovo decennio con un programma di mostre ed eventi, e forte di una nuova doppia alleanza. Da un lato con il Ministero della Cultura, grazie ad un Accordo di Valorizzazione firmato nel luglio scorso, che rende il Palladio Museum parte del Sistema Museale Nazionale del Veneto, con l’obiettivo di realizzare iniziative e sviluppare tematiche comuni. Dall’altra con il Comune di Vicenza, che ha deciso di rafforzare la presenza del Palladio Museum nella rete dei Civici Musei Cittadini con un accordo, in fase di attivazione, in base al quale i disegni di architettura di Palladio e della sua scuola, oggi nella sede di palazzo Chiericati, siano valorizzati all’interno del Palladio Museum attraverso una serie di progetti espositivi ad hoc, e di ricerca e formazione, a ribadire la centralità di Vicenza come ‘capitale’ della cultura palladiana.
“È sicuramente un traguardo importante – dichiara il sindaco di Vicenza Francesco Rucco – che pone il Palladio Museum come una realtà culturale di successo e ormai consolidata all’interno della rete dei musei civici cittadini e del sistema museale nazionale del Veneto. Dieci anni di vita del Palladio Museum durante i quali sono state valorizzate e divulgate nel mondo, in maniera altamente qualificata, le opere e la figura del grande architetto Andrea Palladio. Era doveroso celebrare questo traguardo con importanti iniziative come i due convegni internazionali e le due interessantissime mostre che si terranno a novembre e nell’aprile prossimo.
Ma il decennale rappresenta anche l’occasione per rinsaldare il rapporto con il comune attraverso una collaborazione sempre più stretta e proiettata su vari fronti. Stiamo infatti verificando la possibilità di attivare un accordo affinché i disegni di architettura di Palladio, attualmente conservati a palazzo Chiericati, vengano trasferiti temporaneamente al Palladio Museum. Questa opportunità, assieme ai due convegni e alle due mostre, è anche in continuità con il grande progetto di candidatura di Vicenza a capitale italiana della cultura 2024 intitolata “La cultura è una bella invenzione’” e incentrata proprio sulle opere del Palladio”.
“La Soprintendenza di Verona, Vicenza e Rovigo è sempre stata al fianco del Comune di Vicenza e del CISA Andrea Palladio nell’allestimento e nella gestione del Palladio Museum – aggiunge il Soprintendente Vincenzo Tiné – che personalmente ritengo il più bel museo didattico della nostra regione. Palazzo Barbaran da Porto appartiene alla Soprintendenza, che ha qui il proprio ufficio di Vicenza, ma ampi spazi sono destinati all’esposizione e alle attività museali e di ricerca del CISA e del Palladio Museum. Una sinergia fondamentale per la ricerca, la tutela e la promozione dei beni architettonici di eccezionale rilievo del Veneto”.
Il programma del decennale prenderà avvio nei prossimi giorni con due importanti giornate di studio internazionali al Palladio Museum sul ruolo dei musei di architettura e sull’educazione all’architettura delle nuove generazioni. Venerdì 30 settembre The Future of Architecture Museums (Il futuro dei musei di architettura) porterà a Vicenza i direttori dei principali musei di architettura europei (Parigi, Londra, Stoccolma, Copenhagen, Tallin) per discutere su quale debba essere il mandato di queste istituzioni in un momento di profondi cambiamenti sul piano sociale e politico come quello in cui stiamo vivendo; l’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social del Palladio Museum (youtube e facebook). Venerdì 7 ottobre sarà la volta di What adults don’t know about architecture (Quello che i grandi non sanno dell’architettura), un incontro in cui i responsabili di programmi educativi e progetti di ricerca dedicati alle nuove generazioni, provenienti da Italia, Turchia, Regno Unito, Germania e America Latina, confronteranno i modelli didattici, le diverse esperienze e le buone pratiche.
Quando il Palladio Museum aprì al pubblico, nel cortile del palazzo fu piantato un gelso, a ricordare che la Vicenza palladiana fu il frutto di una alleanza fra il genio di un artista e il talento imprenditoriale dei vicentini che nel Cinquecento producevano qui la miglior seta d’Europa. A questa alleanza fra cultura e impresa come motore di crescita reciproca, con la ricerca come terreno comune, è dedicata la grande mostra che si inaugurerà al Palladio Museum sabato 12 novembre e sarà aperta fino al 12 marzo 2023: Acqua, Terra, Fuoco. L’architettura industriale nel Veneto del Rinascimento, curata da Deborah Howard, studiosa di Rinascimento italiano e Professoressa emerita di Storia dell’Architettura all’Università di Cambridge. Attraverso dipinti, mappe, disegni, oggetti d’arte e d’uso, la mostra racconterà il boom industriale del Veneto del Rinascimento, con le fabbriche del Nord-Est di cinque secoli fa. Frutto di una ricerca di tre anni nei musei, negli archivi e “sul campo” ha portato alla luce l’impatto che l’innovazione tecnologica promossa dalla Repubblica di Venezia ebbe sulla costruzione, e in alcuni casi l’urbanizzazione, dei centri produttivi: le infrastrutture protoindustriali suscitavano tanta meraviglia quanto l’architettura “alta”, e spesso erano localizzate nei cortili delle stesse ville palladiane, ad esempio in villa Barbaro a Maser, in villa Emo a Fanzolo o in villa Pisani a Bagnolo.
Ma il decennale del Palladio Museum non sarà celebrato solo con approfondimenti scientifici o dedicati alla storia dell’architettura: un programma di eventi musicali, visite speciali al museo, programmi per le famiglie e le scuole, incontri e storytelling sarà realizzato nei prossimi mesi. Primo appuntamento domenica 9 ottobre con l’adesione a F@Mu (famiglie al museo), un’iniziativa dedicata ai più piccoli che vedrà coinvolti tutti i musei del circuito cittadino. Il tema di quest’anno, “Diversi ma Uguali”, si focalizza sulla valorizzazione della diversità e sull’inclusione sociale. Al Palladio Museum il valore della diversità sarà declinato con una metafora architettonica: a Palazzo Barbaran da Porto, sede del museo, Palladio impiega tre volte l’ordine ionico, ma con capitelli diversi tra facciata, atrio e cortile. Grazie a schede-gioco elaborate per l’occasione, pensate per i bambini ma apprezzabili anche dai grandi, tutti i partecipanti si divertiranno a scoprire come ogni capitello – diverso ma uguale – risolva un problema compositivo specifico.
Il calendario del decennale metterà poi in campo una serie di appuntamenti inconsueti per far conoscere meglio ai vicentini, e non solo, la bellezza di Palazzo Barbaran da Porto, le attualissime attività di studio su Palladio e il suo tempo, e il ruolo di museo-laboratorio dell’istituzione cittadina. Un’occasione in più per conoscere Vicenza, Città bellissima.