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ABANO TERME (PD) : CONTINUANO LE INDAGINI SULL’ESPLOSIONE DEL RISTORANTE “CACIO E PEPE”

L’esplosione all’interno dell’osteria “Cacio e Pepe” di via Previtali  ad ABANO TERME rimane ancora avvolta nel mistero. Il sostituto procuratore Andrea Zito, titolare delle indagini, ha aperto un fascicolo contestando il reato di crollo di costruzioni o altri reati dolosi al momento contro ignoti. L’eventuale colpevole rischia oltre 15 anni  di reclusione in assenza di vittime. Una donna è scampata all’esplosione per pochi istanti. La stessa che aveva chiamato la moglie di uno dei gestori per avvertirli dell’odore di gas, prima di allontanarsi. È stata investita dall’onda d’urto senza riportare ferite.

I carabinieri stanno battendo tutte le piste possibili: da una fuga di gas accidentale fino alla matrice dolosa della deflagrazione. In un primo momento era sembrato un incidente. L’esplosione che lo scorso 19 aprile ha distrutto l’osteria Cacio e Pepe di Abano Terme, in provincia di Padova, è stata invece dolosa. Ad accertarlo la perizia dei vigili del fuoco. Una bombola di gas custodita nel ripostiglio del ristorante che qualcuno ha aperto volutamente, azionando fino in fondo la valvola. Lo scoppio era avvenuto alle 9 del mattino. Il locale era chiuso. Gli inquirenti hanno sequestrato le telecamere interne di videosorveglianza e cercano elementi per ricostruire movente e responsabilità. Tutte le piste sono aperte. Ma per la Procura, chi ha agito avrebbe avuto l’intenzione di uccidere.

 

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