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BELLUNO : Aiuto bellunese nelle terre colpite dell’alluvione, 66 i volontari di Protezione Civile in Emilia Romagna

Sta tornando alla normalità la situazione in Emilia Romagna. Nelle terre colpite dall’alluvione dello scorso maggio sono intervenute anche le tute fluo bellunesi. In totale hanno operato 66 volontari di Protezione Civile appartenenti a diversi gruppi, con l’organizzazione della colonna mobile del Veneto e il coordinamento della Regione.
In particolare, sono state prestate 371 giornate/uomo di lavoro, grazie all’apporto dell’Ana Belluno e Ana Feltre, dei gruppi Protezione Civile e antincendio boschivo di Soverzene, di San Tomaso Agordino e di Voltago, di Auronzo, del “Monte Peron” di Sedico e di Sospirolo, della Squadra feltrina cinofili da soccorso, dei volontari di Protezione Civile Antelao e dei volontari per la Protezione civile e ambientale del Comune di Alano.
La Provincia ha messo a disposizione attrezzatura di movimento terra, mentre ogni associazione è intervenuta con la sua strumentazione, nei Comuni di Imola (nella frazione di Spazzate Sassatelli), Rimini, Faenza, Brisighella, Solarolo e Riolo Terme.
«Ringrazio i volontari bellunesi che hanno operato in Emilia Romagna, coordinati dalla struttura regionale di Protezione Civile, in uno scenario non facile: abbiamo tutti ancora negli occhi le immagini del disastro provocato dall’alluvione» afferma il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Mattia Gosetti. «Sempre pronti e presenti nei luoghi del bisogno, rappresentano un grande esempio di impegno civico e solidarietà».
Il presidente della Provincia Roberto Padrin estende il ringraziamento ai gruppi che qualche tempo fa avevano effettuato una esercitazione a Longarone, alla presenza del ministro Musumeci e dell’assessore regionale Bottacin, all’interno delle celebrazioni del 60º del Vajont: «La formazione permanente è un impegno che i nostri volontari portano avanti con grande serietà da sempre e rappresenta un bagaglio imprescindibile in occasione degli interventi. Grazie a chi si spende per il bene della collettività, non solo per le nostre comunità locali ma anche per dare un aiuto concreto fuori provincia, come nel caso dell’Emilia Romagna».

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