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BELLUNO : “Belluno città delle rondini”, rilanciato anche quest’anno il progetto che vede insieme Comune, Provincia e Parco

Belluno si conferma sempre più “Città delle rondini”. È stata rilanciata anche quest’anno la sinergia tra Comune e Provincia per la tutela e la valorizzazione dei nidi di rondine, rondone e balestruccio presenti nel centro storico del capoluogo. Con la nuova collaborazione del Parco nazionale Dolomiti bellunesi, avviata lo scorso anno, e il supporto di Ascom Confcommercio. Tutti i soggetti istituzionali hanno stampato il loro logo sui tappetini antiguano che sono stati installati questa mattina, sotto i nidi abitati, insieme ad alcuni ombrelli messi a disposizione dal Parco. Un’operazione che ha visto la collaborazione attiva della Polizia Provinciale, di alcuni volontari naturalisti e della Riserva alpina di caccia di Belluno, anche per il censimento dei nidi, che mostra un trend positivo, in crescita negli ultimi anni per quanto riguarda le presenze e le nidiate. All’installazione dei tappetini hanno partecipato l’assessore all’ambiente del Comune di Belluno Lorenza De Kunovich e l’ex consigliere provinciale Franco De Bon. 

«Fa piacere riscontrare questa tendenza positiva, sia perché la presenza delle rondini allieta cittadini e turisti, sia perché è indice di una buona qualità dell’ambiente in cui viviamo» commenta l’assessore De Kunovich. «Da non sottovalutare poi che questi uccelli contribuiscono anche a contenere la presenza di zanzare che in alcuni casi diventano vettori di malattie importanti, da alcuni anni, anche in montagna. È obiettivo di questa amministrazione agire assieme agli altri soggetti coinvolti  nel progetto affinché questo positivo trend venga mantenuto».

«Il progetto “Belluno città delle rondini” è un grande lavoro di squadra fra enti, associazioni e volontari che collaborano per la salvaguardia della biodiversità cittadina. Il capoluogo infatti è uno dei pochi centri rimasti in Italia in cui nidificano stabilmente rondini, rondoni e balestrucci» commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Poter valorizzare questo aspetto ha anche una forte valenza di promozione turistica e certifica la qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo».

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