BELLUNO: Diga Vanoi, avviate le procedure di richiesta accesso agli atti «Contrarietà all’opera sempre stata chiara da parte della Provincia»
La Provincia di Belluno ha avviato le procedure di richiesta di accesso agli atti per quanto riguarda il progetto della diga del Vanoi. «Gli uffici del settore Acque e Ambiente se ne stanno occupando da diversi giorni, con una richiesta rivolta direttamente al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste» afferma il consigliere provinciale delegato all’Ambiente, Simone Deola, che impossibilitato a partecipare di persona alla manifestazione pubblica di Lamon di qualche giorno fa aveva inviato a Simone Deolaun messaggio. «La posizione della Provincia è stata ed è chiara, non ambigua e pienamente competente in materia in quanto l’opera di invaso e rischi connessi interessano le popolazioni bellunesi: a ottobre è stato deliberato un ordine del giorno preciso».
Nel testo infatti – approvato all’unanimità il 5 ottobre scorso – la Provincia di Belluno si dichiara «contraria al progetto di sbarramento del torrente Vanoi per la realizzazione di un serbatoio». Ed «esprime profonda preoccupazione per l’incolumità degli abitanti posti a valle dell’invaso in progetto che insiste su aree ad alto rischio idrogeologico, unita alla preoccupazione di compromettere in via definitiva uno dei pochi siti naturali ancora integri».
«Il bacino artificiale è stato proposto dal Consorzio di bonifica Brenta per contrastare la siccità, ma non è la risposta a un problema legittimo, reale e da prendere in seria considerazione, tanto che la Provincia più volte si è espressa politicamente a favore di investimenti sui sistemi di irrigazione, che oggi hanno altissimi tassi di dispersione della risorsa idrica, per evitare che la montagna venga vista e considerata come un sussidio delle aree metropolitane o peggio un serbatoio di acqua a beneficio dell’agricoltura della pianura » continua il consigliere Deola. «La profonda preoccupazione espressa nell’ordine del giorno di ottobre è quanto mai attuale e in questo senso si sostanzia la richiesta di accesso agli atti, per vedere il progetto e predisporre una serie di osservazioni puntuali, anche alla luce dell’ascolto delle comunità locali che si sono più e più volte espresse nella contrarietà all’opera. Il diniego di accesso dato alla Provincia autonoma di Trento è ulteriore elemento di preoccupazione: non possiamo pensare che le dinamiche di interesse economico mettano a repentaglio la sicurezza delle persone, l’integrità dei territori e dell’ambiente. Chiedo che sul tema prendano posizione palese il presidente della Regione Veneto e l’assessore regionale all’Ambiente».
«L’ascolto delle comunità locali, sommato all’analisi seria e dettagliata delle proposte progettuali è alla base di qualsiasi opera pubblica che impatta sulla vita di un territorio» aggiunge il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che nei giorni scorsi era stato in visita a Badalucco (Imperia) dove è tornato d’attualità il progetto di realizzazione di una diga per creare un invaso artificiale in funzione anti-siccità. «La nostra posizione è sempre stata chiara su questo progetto e l’ordine del giorno approvato all’unanimità in consiglio lo testimonia in maniera netta e precisa».