Sopralluogo, nei giorni scorsi, al centro profughi allestito a Belluno, nei locali dell’ex caserma dei vigili del fuoco. Il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile ha voluto far visita ai volontari che gestiscono la struttura e il sistema di accoglienza, insieme al sindaco di Belluno e ai responsabili del servizio.
L’ex caserma di Mussoi ospita al momento una cinquantina di persone di nazionalità ucraina, scappate dalla guerra in momenti diversi tra marzo e aprile, ed è gestita da volontari sempre presenti, a turnazione. Al momento stanno operando 40 volontari del Gruppo comunale Protezione Civile di Belluno, l’associazione nazionale vigili del fuoco in pensione, oltre ai pensionati della Polizia di Stato.
«C’è un ufficio per l’accoglienza, la logistica e la burocrazia. Ci sono dormitori, sala mensa con cucina attrezzata, una palestra per attività ricreative, sale studio e un’aula per le lezioni di italiano. Un ampio spazio esterno, un giardino e un dormitorio maschile concesso dalla curia nell’ex convento dei frati» spiega il consigliere provinciale delegato. «Ogni giorno si alternano su turni 12/14 volontari, a cui va il nostro ringraziamento. Il Comune di Belluno fornisce i pasti e ha allestito delle stanze con abiti e giocattoli donati dai cittadini bellunesi. La convivenza è più che pacifica, nonostante la visibile sofferenza degli ospiti, i quali sperano di poter rientrare in patria il prima possibile. Tuttavia qualcuno si sta inserendo in Italia e nel mondo del lavoro».
«Una lode da parte della Provincia per come viene gestita la struttura, anche nelle situazioni più delicate, come quando sono stati necessari interventi di ambulanze per necessità sanitarie e nel caso specifico della gestione della sicurezza per evitare la diffusione del Covid all’interno del centro» sottolinea il consigliere provinciale. «Ancora una volta si registrano la professionalità e la competenza delle tute fluo e dei gruppi di volontari, a cui va il nostro ringraziamento. L’accoglienza è fatta di tanti piccoli tasselli e in questi mesi difficili stiamo vedendo la grande solidarietà dei bellunesi».