CAMPODARSEGO (PD) : ALLA ANTONIO CARRARO CONFERMATO LO STATO DI AGITAZIONE E INDETTE ALTRE 8 ORE DI SCIOPERO
Durante l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della Antonio Carraro di Campodarsego che si è tenuta venerdì 24 febbraio è stato stabilito che la RSU insieme alla Fiom e alla Fim territoriali di Padova programmino un pacchetto di 8 ore di sciopero per il mese di marzo. Lavoratori e lavoratrici hanno espresso unitariamente la volontà di continuare lo stato di agitazione vista l’assenza di volontà da parte dell’Azienda di convocare le Rsu e le Organizzazioni Sindacali per aprire una trattativa seria e condivisa per il ripristino del contratto integrativo, annullato unilateralmente dall’Azienda nel 2017 e per il ritorno al prezzo della mensa di 0,26 euro a testa.
“La disdetta dell’integrativo ha determinato una perdita di retribuzione per gli assunti dopo il 2017 creando una disparità inaccettabile fra colleghi con le stesse mansioni. Le lavoratrici e i lavoratori non ne possono più di lavorare senza il dovuto rispetto e considerazione. La proprietà, dopo aver dichiarato ai giornali di essere disponibile ad accettare le richieste dei propri dipendenti, ha, dopo pochi giorni, fatto marcia indietro, dichiarando, tramite comunicato stampa, di aver investito milioni in macchinari e in ricerca e sviluppo. E i lavoratori non meritano nulla, quindi? I presidenti dell’Antonio Carraro credono che i loro trattori possano essere costruiti senza il fondamentale apporto del loro, come lo ha appellato Liliana Carraro stessa, “capitale umano”? Il riconoscimento per il lavoro si declina attraverso la giusta retribuzione e il Premio di Risultato ed entrambi spettano a tutti i 436 dipendenti, senza discriminazioni di sorta. – dichiarano Anna Zanoni della Fiom e Luca Gazzabin della Fim, ai margini dell’assemblea – L’azienda, inoltre, conferma ancora una volta di andare molto bene, così come avevamo riportato anche noi all’inizio della mobilitazione e nulla giustifica la reticenza della dirigenza verso l’apertura di una trattativa. Rimaniamo sempre in attesa di una convocazione dell’azienda per iniziare a discutere, ma non senza lottare per i diritti di questi uomini e queste donne».
Nei prossimi giorni saranno comunicate le date e le modalità delle iniziative.
Per contestualizzare ricordiamo che negli scorsi mesi, dopo diversi scioperi interni, l’Azienda ha proposto di trasformare in welfare parte della retribuzione dei lavoratori assunti prima del 2017, per poi redistribuire questo risparmio contributivo ai nuovi assunti. L’Azienda ha confermato la propria indisponibilità a tirar fuori un euro per nessun lavoratore e ha lanciato un’ennesima inaccettabile provocazione per la quale il Premio di Risultato se lo debbano pagare lavoratrici e lavoratori di tasca propria. Oltre a tutto ciò, in un periodo che registra un repentino incremento del costo della vita, si è aggiunta la beffa dell’aumento per il pasto in mensa che è passato da un giorno all’altro da 0,26€ a 2,60€ a testa, pari a oltre 500€ all’anno in più di spesa per ogni lavoratore e lavoratrice. L’Antonio Carraro di Campodarsego negli ultimi 6 anni è arrivata a un utile di 18,2 milioni di euro, gli operai realizzano 22 trattori al giorno e all’anno si raggiungono 33.340 euro di valore aggiunto che viene prodotto all’anno da ognuno dei 436 dipendenti (al netto del loro costo) per un totale di 14.536.240 euro di puro guadagno per l’Azienda.