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CHIOGGIA (VE) : Linea 80 di Arriva Veneto, oltre alle corse saltate c’è il sovraffollamento degli autobus da Chioggia a Venezia e viceversa. È chiedere tanto utilizzare sempre quelli a due piani?”

Ancora una giornata di passione per le lavoratrici e i lavoratori pendolari che usufruiscono delle linee 80, 85 e 87 del trasporto pubblico da Sottomarina e Chioggia in direzione Venezia, e viceversa. Sono infatti saltate ben sette corse nell’orario centrale della giornata, in aggiunta a quelle dei giorni scorsi: l’indisposizione contemporanea di molti conducenti era stata preventivamente segnalata da Arriva Veneto, l’azienda che ha in appalto il servizio, ma questa informazione non ha certo ridotto i disagi che la numerosa utenza ha dovuto sopportare”. Lo denuncia Erika Baldin, Capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle.

“Per alcuni passeggeri – rileva l’esponente pentastellata – i tempi di attesa sono stati anche di un’ora e mezza. La linea 85, peraltro, conduce anche all’aeroporto Marco Polo e le corse saltate rischiano di avere ripercussioni anche nei voli aerei già prenotati”. “Inevitabilmente- prosegue la consigliera- l’accumularsi delle persone alle fermate (non sempre riparate da pensiline) porta con sé il sovraffollamento delle corse successive, le prime ad essere effettuate”.

“Giungono segnalazioni  di passeggeri stretti come sardine dentro autobus a un solo piano – aggiunge Baldin – sia attorno a mezzogiorno che nel primo pomeriggio, dal momento che ulteriori utenti vengono fatti salire lungo il percorso e sono costretti a sostare nel corridoio senza possibilità di muoversi. È chiedere tanto, l’utilizzo continuativo di bus a due piani?”.

“Arriva Veneto in questi giorni è arrivata addirittura a offrire perfino il pagamento della patente per eventuali volenterosi che volessero avvicinarsi al mestiere – prosegue la consigliera – I conducenti sono i primi ad essere esasperati da questo stato di cose, considerando che sono pendolari essi stessi. Sta venendo meno l’universalità di un servizio per il quale chi lavora paga mensilmente un cospicuo abbonamento”.

“Nella legislatura in corso e in quella precedente – conclude Erika Baldin- ho sollevato diverse volte interrogazioni consiliari e anche lettere alla società erogatrice, che rare volte hanno sortito gli effetti sperati: se il contratto di servizio è stato firmato dalla Città Metropolitana di Venezia, non va dimenticato che il trasporto pubblico locale è competenza della Regione, già deficitaria nell’area meridionale del Veneziano per quanto concerne la gestione della ferrovia”.

 

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