CORTINA D’AMPEZZO: (BL) GIOCHI INVERNALI 2026. SIMICO CONFERMA I DATI DIFFUSI: RISPARMIATI DAL TAGLIO IL 40% DEGLI ALBERI GIA’ AUTORIZZATI
A fronte di notizie false e tendenziose diffuse a mezzo stampa sull’operato del Commissario di Governo, Arch. Fabio Saldini, nonché Amministratore Delegato di Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, si tiene a precisare che, in origine, erano stimate 2.000 tra piante e arbusti che potevano essere rimosse e, su questo numero complessivo è stata ottenuta, seguendo gli iter procedurali imposti dalla normativa vigente, la dedicata autorizzazione così da procedere con l’intervento di riqualificazione della pista da bob “Eugenio Monti” di Cortina d’Ampezzo.
Per la rimozione di piante e arbusti, è stata eseguita, a suo tempo, una mappatura di dettaglio che identificava e catalogava tutte quelle piante e arbusti che presentavano un diametro del tronco maggiore di 10 centimetri: ne risultava che 1.113 erano le piante da poter tagliare per un totale di circa 1.400 metri cubi di legname. Grazie al lavoro di revisione al progetto svolto da SIMICO, si è provveduto al taglio di soli 825 alberi, salvaguardando i tronchi con diametro maggiore, per un totale di 830 metri cubi di legname. In sintesi, quindi, è stato tagliato “solo” il 59% del volume boschivo totale autorizzato.
Dopo il 7 novembre, come anticipato da una nota stampa trasmessa da SIMICO proprio in un’ottica di massima trasparenza, è stato comunicato che si è reso necessario tagliare ulteriori alberi, pari a meno del 2% del volume complessivo autorizzato – di cui una ventina fuori dal cantiere e quindi non contabilizzate nel totale iniziale – poiché valutati pericolosi per la sicurezza di coloro che operano all’interno del cantiere. Ad oggi, quindi, dopo l’operazione di messa in sicurezza a tutela di tutti i lavoratori, è stato tagliato il 61% del volume totale autorizzato.
Il legname è stato consegnato al Comune di Cortina che ha provveduto a portarlo alla segheria e, una volta tagliato, il legname sarà utilizzato in economia dalla stessa falegnameria di Cortina senza diventare oggetto di vendita. Le illazioni circa “operazioni di facciata”, “greenwashing”, “danno ambientale” saranno valutate nelle sedi opportune in quanto lesive dell’operato delle donne e degli uomini che ogni giorno lavorano per il Paese. Sul piano della trasparenza, inoltre, si ricorda che SIMICO ha recentemente attivato sul proprio portale istituzionale la piattaforma “Open Milano Cortina 2026” proprio con l’obiettivo di assicurare la trasparenza sul Piano delle Opere e promuovere una cultura della trasparenza sostanziale – e quindi accessibile e fruibile a tutti – e della legalità sia in ambito di appalti che di investimenti pubblici.
Ad ulteriore riprova, infine, che né SIMICO, né il Commissario e Amministratore Delegato possono essere accusati di danno ambientale, né accostati ad appellativi denigratori idonei a suggestionare la collettività, insinuando una visione della Società come sprezzante delle regole e animata da finalità economiche, si ricorda che i Giudici Amministrativi chiamati a valutare la legittimità del nostro operato, con riferimento a tutti i profili di natura ambientale nello Sliding Centre, lo hanno sempre riconosciuto in misura assolutamente piena non lasciando alcun margine di incertezza. Valga per tutte ricordare la sentenza del T.A.R. Lazio, sede di Roma del 15/04/2024, n. 7296, che non è stata nemmeno appellata dall’Associazione ambientalista ricorrente ed è passata in giudicato, a dimostrazione ulteriore che censurare di danno ambientale l’operato di SIMICO e del Commissario e Amministratore Delegato contrasta anche con quanto accertato in modo definitivo dalla magistratura amministrativa.