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Fronte Sud, Crosetto “La scelta di Stoltenberg è un affronto personale”

Roma – Guido Crosetto durante la festa de Il Fatto Quotidiano (Roma – 2023-09-10, LUIGI MISTRULLI) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

ROMA (ITALPRESS) – La decisione del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg di affidare alla Spagna il nuovo ruolo di inviato per il Fronte Sud “Lo considero quasi un affronto personale”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista a “La Stampa”. “Gli ho scritto un messaggio durissimo. Mi ha fatto infuriare e ci saranno conseguenze sul piano dei rapporti personali. Il suo è stato il tradimento di un principio: era l’Italia a essersi battuta per introdurre il ruolo di inviato per il Fronte Sud. E al summit di Washington 32 leader ci hanno dato ragione. Tra vent’anni i due miliardi e mezzo di persone in Africa saranno il principale problema dell’Alleanza atlantica perchè diventeranno un esercito nelle mani di quei Paesi che hanno già iniziato a occupare il continente in questi anni: Russia e Cina” prosegue Crosetto che sul perchè della decisione di Stoltenberg, aggiunge: “non voleva nominare un rappresentante a Sud. Ha dovuto metterlo nella risoluzione perchè lo voleva l’Italia e così si è vendicato, dando il ruolo a uno spagnolo, un funzionario spagnolo che fa già un altro lavoro, di fatto svuotando l’obiettivo politico da noi perseguito e approvato al vertice Nato: lo trovo pessimo come comportamento. Ha concluso i suoi 9 anni alla guida della Nato nel modo peggiore”.
Crosetto, quindi, garantisce che l’Italia abbia un problema con la Nato: “No, ha un problema, oggi, con Stoltenberg. E’ lui l’unico responsabile, lui ha scelto la persona per quel ruolo, basandosi su criteri opachi e logiche burocratiche interne, senza consultarsi con gli alleati, forse perchè guidato da logiche di appartenenza politica, venendo meno alla prima delle sue responsabilità: essere super partes. Questo non è nemmeno l’unico caso. Ultimamente, da parte sua, ho assistito a una serie di promozioni, nuovi incarichi, uffici e responsabilità, tutti arrivati a pochi mesi dalla scadenza del mandato. Sembra la sfilata dei ‘nobili della scalettà, quella schiera di conti e marchesi nominati in Italia quando il Regno dei Savoia era agli sgoccioli. Un esempio del peggior nepotismo”. Alla domanda se si aspetta che a ottobre, dopo l’addio di Stoltenberg, quel ruolo venga riassegnato all’Italia, risponde: “Mi auguro che venga dato alla persona migliore, non in base a logiche burocratiche interne e non per simpatia politica. E mi aspetto che si tenga conto di chi ha fortemente voluto l’istituzione di questo ruolo: l’Italia”.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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