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GDF TREVISO: SEQUESTRATA UNA FABBRICA TESSILE PER VIOLAZIONI AMBIENTALI E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

I finanzieri della Tenenza di Castelfranco Veneto, insieme a personale dell’ITL – Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso e dello SPISAL (Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro) dell’ULSS 2, sono intervenuti in un’azienda tessile del trevigiano, individuando due dipendenti in nero e sequestrando l’intero stabilimento, gestito in condizioni di assoluto degrado e con diversi fattori di pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
L’ispezione dei locali ha fatto emergere gravi violazioni agli obblighi dettati dal Testo Unico in materia di
sicurezza sui luoghi di lavoro e dalla normativa antincendio: oltre alla mancata redazione del Documento di  Valutazione Rischi, difatti, erano presenti numerosi cavi elettrici scoperti, pendenti sopra le postazioni dei lavoratori, mentre le uscite di emergenza erano sbarrate o ostruite da scarti di produzione e materiali vari, con grave pericolo per l’incolumità dei dipendenti e dello stesso datore di lavoro.
Nel corso degli accertamenti, poi, le Fiamme Gialle hanno scoperto, all’interno del locale e nel piazzale
antistante all’edificio, circa 4 tonnellate di rifiuti speciali (scarti della lavorazione tessile, apparecchiature
elettriche ed elettroniche, stoccati ovunque, anche nei pressi delle postazioni di lavoro dei dipendenti), per i quali
il titolare della ditta non è stato in grado di esibire alcuna documentazione relativa alla conservazione e al
corretto smaltimento.
I rifiuti speciali, infatti, devono essere trattati e smaltiti secondo le modalità previste dal Testo Unico
Ambientale, avvalendosi di imprese specializzate. È possibile, per le aziende, detenere quantità di rifiuti presso i
propri locali, entro limiti tassativamente previsti dalla legge, annotando le quantità e la tipologia di rifiuti
prodotti nei registri di carico e scarico e suddividendoli per classi omogenee.
Alla luce delle gravi violazioni riscontrate, i finanzieri hanno dunque sequestrato il locale di circa 400 mq, i
rifiuti e tutto il materiale rinvenuto (19 macchinari industriali e annessi banchi da lavoro, capi semilavorati e
materiali vari per la lavorazione tessile), denunciando il titolare dell’azienda alla Procura della Repubblica di
Treviso per il reato di illecita gestione di rifiuti, mentre i funzionari dello SPISAL e dell’ITL hanno contestato le
violazioni relative al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro e in materia di lavoro nero, procedendo
contestualmente – ricorrendone i presupposti – alla sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art. 14
del Decreto Legislativo n. 81/2008.

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