Ricevere un’eredità è certamente motivo di soddisfazione, tuttavia è fondamentale tenere in considerazione alcune situazioni in cui la legge impone un obbligo fiscale. Chi riceve in eredità beni mobili, immobili, diritti reali o somme di denaro è tenuto a versare l’imposta sulle successioni, comunemente nota come “tassa di successione,” e a presentare la dichiarazione necessaria per il calcolo delle imposte.
L’Agenzia delle Entrate stabilisce l’importo da pagare in base alle informazioni fornite, e, se necessario, apporta correzioni per eventuali errori di calcolo della base imponibile. Esaminiamo quindi in dettaglio e con l’aiuto della Redazione del sito Posizioniaperte.com, cos’è la tassa di successione, quali sono i costi associati e come procedere al pagamento.
Modalità di Applicazione della Tassa di Successione.
La successione è un evento giuridico che si verifica quando una persona subentra nella posizione giuridica di un’altra. Un esempio classico di successione si verifica al momento del decesso di un individuo, seguito dal processo di eredità.
In caso di decesso, i beni del defunto passano ai suoi eredi (se accettano l’eredità). Questo trasferimento patrimoniale comporta l’applicazione di un tributo da parte dello Stato, amministrato dall’Agenzia delle Entrate, dando così origine all’imposta di successione.
I beni inclusi nell’asse ereditario comprendono:
Proprietà immobiliari e diritti reali su immobili; Aziende, navi e aeromobili; Denaro, gioielli e mobili, fino al 10% del valore netto dell’asse ereditario; Rendite e pensioni; Azioni e obbligazioni, altri titoli, quote societarie; Crediti.
Calcolo dell’Importo della Tassa di Successione
La parte più significativa riguarda l’importo dell’imposta di successione. Tuttavia, procediamo con ordine. Al fine di ereditare una proprietà, è necessario pagare l’imposta di successione, che varia in base al grado di parentela e prevede delle detrazioni. Ecco quali sono:
4% per trasferimenti a favore del coniuge o di parenti in linea diretta (ascendenti e discendenti), applicato al valore netto che supera 1 milione di euro per ogni beneficiario; 6% per trasferimenti a favore di fratelli o sorelle, applicato al valore netto che supera 100.000 euro per ciascun beneficiario; 6% per trasferimenti a favore di parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado, senza detrazione; 8% per trasferimenti a favore di tutti gli altri soggetti, senza detrazione.
È importante tenere presente che, prima di presentare la Dichiarazione di Successione, è necessario pagare altre imposte nel caso in cui siano presenti beni immobili nella successione.
Beni Esenti dall’Imposta di Successione
Non è richiesto il pagamento dell’imposta di successione su alcune categorie di beni che non rientrano nell’eredità o nella donazione.
Titoli di stato italiani o di altri paesi dell’Unione Europea; Aziende o parti di azienda; Trattamento di Fine Rapporto (TFR); Polizze assicurative sulla vita; Veicoli registrati presso il Pubblico Registro Automobilistico. È importante ricordare che le norme fiscali possono variare nel tempo e potrebbero subire modifiche dopo la data di riferimento, che è settembre 2021. Pertanto è bene verificare con un consulente fiscale o con l’Agenzia delle Entrate le norme attuali riguardanti l’imposta di successione per assicurarti di essere correttamente informato.
Modalità di Pagamento dell’Imposta di Successione
Quando si riceve un’eredità, il beneficiario riceve un avviso di liquidazione dell’importo da pagare. L’importo deve essere versato entro 60 giorni utilizzando il modello F24, ma esistono anche altre opzioni: nel caso di somme considerevoli e complesse, è possibile dilazionare il pagamento a patto che il 20% sia corrisposto entro 60 giorni dalla notifica. Il saldo verrà poi suddiviso in 8 rate trimestrali, con l’aggiunta di interessi.
L’ufficio delle imposte, nell’ambito dell’eredità, calcola l’imposta di successione sulla base della dichiarazione presentata dagli eredi. Tuttavia, la liquidazione automatica delle imposte, prevista dal decreto ministeriale del 21 maggio 1997, copre solo le imposte ipotecarie, catastali e di bollo, ma non l’imposta di successione stessa. Come accennato, è possibile utilizzare il modello F24 o optare per l’addebito diretto sul conto corrente per il pagamento delle imposte di successione. Inoltre, è possibile rateizzare il pagamento.
Calcolo dell’Imposta di Successione
In parole semplici, la regola per calcolare l’imposta di successione è la seguente: “somma del patrimonio da cui vengono sottratte passività e spese mediche degli ultimi sei mesi, il risultato è l’eredità su cui calcolare l’imposta di successione, in base alla tipologia di ciascun bene”. Pertanto, è necessario considerare tutte le proprietà appartenute al defunto, tra cui beni immobili, diritti reali, beni mobili, titoli e conti bancari, e sottrarre i debiti o passività lasciati dal defunto.
Per calcolare l’imposta di successione, è necessario seguire una formula generale, apparentemente complessa: si sommano tutti i beni e i diritti che costituiscono il patrimonio del defunto e si sottraggono i debiti e le spese mediche sostenute dagli eredi nei sei mesi precedenti. Il risultato di questa operazione è la base imponibile a cui si applica l’aliquota in base al grado di parentela degli eredi. Per ottenere la quota individuale, è necessario dividere il valore netto totale per le rispettive quote.
Esempio di Calcolo dell’Imposta di Successione
Per illustrare meglio, consideriamo un esempio pratico con cifre reali.
Supponiamo che un caro parente ci lasci in eredità i seguenti beni: Una casa dal valore di 800.000 euro; Un conto bancario con un saldo di 300.000 euro; Un’automobile valutata 50.000 euro. Il valore totale dell’eredità ammonta a 1.150.000 euro. Poiché il beneficiario è un parente diretto, la detrazione è di 1 milione di euro, e l’aliquota applicata è del 4% sul valore che supera la detrazione.