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LONGARONE ( BL ) : Il cambiamento climatico e l’incidenza sulla biodiversità, presentati gli approfondimenti sulla fauna selvatica

Al convegno a Longarone Fiere grande attenzione da parte del mondo scolastico .Il narciso è una specie che oggi fiorisce ad altitudini impensabili fino a qualche decennio fa. L’avanzamento del bosco ha agevolato il ritorno del lupo e l’abbandono della montagna a causa dello spopolamento ha fatto arrivare nel Bellunese la lontra. Sono solo alcuni degli effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità presentati a Longarone Fiere, in occasione della 21. edizione di “Caccia, pesca, natura”.

La Provincia ha curato un convegno tecnico sulla relazione tra cambiamento climatico e biodiversità, che ha visto la partecipazione del Parco nazionale Dolomiti bellunesi e una folta rappresentanza di studenti dell’istituto agrario “Della Lucia” di Vellai. Il tema del climate change è stato discusso con un taglio fortemente scientifico, attraverso la relazione di Lara Marinangeli (dottore di ricerca all’Università di Parma e ricercatrice della Fondazione Mach di Trento), che ha spiegato il suo progetto di monitoraggio relativo alla conservazione della lepre bianca sulle Alpi italiane. Uno studio che sta cercando di capire come questo animale reagisca al cambiamento climatico in atto e ben visibile sia nell’aumento delle temperature sia nella diminuzione drastica della copertura nevosa invernale, habitat tipico della lepre bianca. Le ultime campionature saranno raccolte nel giro di qualche settimana, mentre gli esiti del progetto saranno elaborati nei prossimi mesi.

Approccio scientifico anche da parte di Michele Cassol, esperto naturalista, che ha presentato la rivista “Frammenti”, edita dalla Provincia con la collaborazione del Parco e della Regione. Una pubblicazione annuale di carattere scientifico giunta alla dodicesima edizione.  La Polizia Provinciale  di Belluno ha portato il suo contributo, spiegando come la tecnologia venga in aiuto alla carenza di personale che negli anni ha ridotto gli agenti da 42 a 19 unità. Oggi termocamere e droni (sono 6 gli agenti abilitati) aiutano l’attività di controllo a tutela della fauna selvatica.

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