MESTRE/VENEZIA : CASO SELVA DI CADORE, FEDERALBERGHI RIUNITO IERI IL CONSIGLIO DIRETTIVO REGIONALE DI FEDERALBERGHI VENETO.
Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, interviene sul caso dell’albergatore di Selva: “Bene le scuse, il nostro mestiere è accogliere, la discriminazione è sempre sbagliata”. “L’ospitalità è un valore, al di là della religione, della politica, delle proprie convinzioni personali”. Queste le riflessioni del Presidente Massimiliano Schiavon a seguito del Consiglio Direttivo di Federalberghi Veneto, riunitosi ieri per esaminare la questione alla presenza di tutti i presidenti delle associazioni albergatori territoriali del Veneto, che ha preso le distanze dal comportamento dell’albergatore di Selva di Cadore da parte del quale sono arrivate pur tardivamente, le scuse. “Non penso – prosegue Schiavon – che in questi anni siano stati respinti turisti russi o ucraini, come non verrebbero respinte altre etnie in guerra tra loro. Il nostro mestiere non discrimina: il principio fondamentale che ha reso grande il Veneto nel mondo del turismo è proprio questo ed è agli antipodi di ciò che è accaduto, al di là delle convinzioni personali. Ora trovo positivo il fatto che la situazione si stia normalizzando dal punto di vista dialettico e relazionale, ma pongo l’accento sul fatto che se ognuno di noi agisse in contraddittorio con le altre persone in base alle proprie convinzioni politiche o religiose o culturali, ci troveremmo di fronte alla negazione della nostra principale missione di albergatori, che è quella di accogliere”.