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MONZA: INDIVIDUATI 22 INDEBITI PERCETTORI DI INCENTIVI DESTINATI AD IMPRESE “COLPITE” DAL COVID. RICOSTRUITA FRODE PER OLTRE 460 MILA EURO

Prosegue il piano di controlli dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza
che, a seguito dell’intensificazione delle attività di polizia economico-finanziaria da tempo avviata ai fini
del contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, hanno deferito alla Procura della Repubblica di
Monza n. 13 soggetti brianzoli che, senza averne diritto, avrebbero percepito contributi a fondo
perduto (previsti dal Decreto Rilancio) erogati dall’Agenzia delle Entrate a soggetti economici con cali
di fatturato, ovvero beneficiato di finanziamenti bancari assististi da garanzia (contemplati dal Decreto
Liquidità).
Sono oltre 460 mila euro gli incentivi illecitamente percepiti, ricostruiti nel corso degli interventi svolti,
su tutto il territorio provinciale, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza, del
Gruppo di Monza e delle Compagnie di Seregno e Seveso.
L’attività investigativa  si è concentrata sulla posizione di alcuni soggetti beneficiari,
preliminarmente individuati per gli alti profili di rischio, sulla base di specifici Alert afferenti a fatture
emesse tardivamente, modalità di presentazione delle istanze, inadempienze dichiarative fiscali, altri
elementi – di natura oggettiva connessi ai requisiti di accesso – sintomatici di possibili illiceità o
distrazioni delle risorse conseguite.
Dei 13 soggetti deferiti all’A.G., 6 sono risultati riconducibili ad ipotesi di indebita percezione del
contributo a fondo perduto richiesto telematicamente all’Agenzia delle Entrate per complessivi 237.000
euro, posto che le corrispondenti istanze di accesso al beneficio sono state presentate in difetto dei
presupposti dei limiti di ricavi o compensi e degli ulteriori requisiti previsti dal Decreto Rilancio, ivi
compresa l’autocertificazione di assenza di cause ostative ai sensi del Codice antimafia.
Tra questi, l’amministratore unico di una società giussanese operante nel settore dell’installazione di
impianti elettrici che avrebbe indebitamente percepito 147 mila euro, il firmatario dell’istanza di
contributo a fondo perduto per circa 50.000 euro presentata da una società cooperativa di trasporti
terrestri di Monza, i legali rappresentanti di due società sportive brianzole beneficiarie di oltre 28.000
euro.
Ulteriori percettori sono stati invece sanzionati solo amministrativamente non ravvisandosi profili di
responsabilità penale per il mancato superamento della soglia di 3.999,96 euro prevista ai fini della
configurazione del reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con segnalazione
all’Agenzia delle Entrate ai fini delle iniziative di recupero dei contributi non spettanti.
Sono invece 7 i soggetti deferiti all’A.G. per ipotesi di indebito ottenimento ed utilizzo di finanziamenti
bancari assistiti da garanzia per complessivi 210.000 euro, posto che le corrispondenti domande di
ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri
dimensionali, patrimoniali, di carattere reputazionale richiesti dal Decreto Liquidità, ovvero le
corrispondenti risorse sono risultate destinate a finalità diverse da quelle previste.
Tra questi, il socio amministratore di una società seregnese operante nel settore dell’attività di
mediazione immobiliare che avrebbe indebitamente percepito 30 mila euro indicando nella domanda
ricavi nettamente superiori a quelli realmente contabilizzati col fine di ottenere un maggior
finanziamento spettante, il firmatario della domanda presentata da un’attività commerciale monzese
per l’ottenimento di un finanziamento di 25.000 euro non spettante in quanto soggetto già “in difficoltà”,
il titolare di una ditta edile di Desio cui è stato disconosciuto, in assenza di valida dichiarazione dei
redditi, un finanziamento da 25.000 euro, un ristoratore di Bovisio Masciago che ha utilizzato parte di
un finanziamento da 70.000 euro per l’acquisito di beni e servizi di natura strettamente personale non
riconducibili all’attività d’impresa, un professionista di Macherio beneficiario di oltre 8.700 euro in parte
utilizzati per l’acquisto di un orologio di marca “Rolex” ed in parte per l’estinzione di un precedente
prestito personale.
Un ulteriore percettore è stato sanzionato solo amministrativamente, sempre per il mancato
superamento della soglia di legge prevista dal precetto penale di indebita percezione, con
segnalazione dell’irregolarità al Fondo di Garanzia per le PMI – Mediocredito Centrale S.p.A..


Per le condotte illecite al vaglio della competente A.G., sulla base del principio di presunzione di
innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo
ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca del
profitto del reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

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