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PADOVA : Arrestati e portati in carcere Due Palazzi due truffatori trasfertisti di Avellino. Pronti a “fare male” ad altre vittime individuate.

Dopo gli ennesimi episodi di truffa denunciati nei giorni scorsi da alcuni anziani di Padova, rimasti anche loro vittime di sconosciuti che,  spacciandosi al telefono per persone a loro care e ricorrendo a diversi stratagemmi (dal falso incidente al ricovero per malattia),  li avevano indotti a consegnare nelle mani di altri complici, appositamente inviati presso i loro domicili, cospicue somme di denaro e  preziosi, la Polizia di Stato ha approntato mirati servizi di prevenzione e repressione  finalizzati ad cogliere sul fatto l’ignoti truffatori.

Muovendo sul dato investigativo che i predetti soggetti  anche allo scopo di non essere facilmente individuati si spostano fra le varie città a bordo di auto a noleggio, i diversi equipaggi della Polizia presenti nella diverse zone della città sono stati sensibilizzati a effettuare controlli a campione e comunicare immediatamente all’ufficio investigativo la presenza di auto sospette.

Proprio  uno degli equipaggi in borghese della “Sezione Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile, impegnata a perlustrare la zona di Bassanello-Voltabarozzo, nel transitare in via Guizza Conselvana notava una autovettura con due soggetti a bordo procedere a bassa velocità, con i due occupanti intenti ad osservare i civici. I due si fermavano pochi metri dopo, rimanendo a bordo in attesa. Effettuata la verifica l’autovettura è risultata riconducibile ad un autonoleggio. Dato il comportamento sospetto dei due, i poliziotti hanno deciso di rimanere in osservazione. Così istanti dopo hanno potuto osservare il passeggero scendere dall’auto e dirigersi in corrispondenza di un civico di via Metastasio e suonare al citofono di un’abitazione. Entrato all’interno veniva osservato uscirne dopo alcuni minuti ricongiungendosi con l’altro soggetto (quest’altro nel frattempo sceso anche lui dall’auto per porsi all’angolo tra via Alfieri e via Metastasio per fungere da “palo”). Una volta risaliti rapidamente a bordo dell’auto, i due ripartivano a forte velocita immettendosi in via Guizza direzione nord.

Ritenendo plausibile che i due sconosciuti avessero portato a segno una possibile truffa od altro eventuale reato, i poliziotti della Squadra Mobile hanno continuato a pedinarli, attivando nel frattempo la Centrale Operativa della Questura affinché segnalasse loro eventuali chiamate di emergenza. L’auto veniva pedinata sino ad Albignasego (Pd), ove raggiunta una struttura ricettiva, i due prendevano una stanza doppia. Altri agenti accertavano intanto che all’indirizzo di via Metastasio  risultava risiedere un’anziana signora. Dopo alcuni tentativi i poliziotti sono riusciti a contattare la figlia dell’anziana donna, ricevendo dalla stessa la conferma che la madre era stata poco prima vittima di una truffa telefonica da parte di una persona che si era finta il nipote riuscendo a farle consegnare i propri risparmi.

A quel punto i colleghi decidevano di procedere al fermo e al controllo dei due sospettati (che nel frattempo tenuti costantemente a vista si erano recati presso un vicino supermercato). I due fermati ed identificati in un 19enne napoletano ed un  46enne della provincia di Avellino con precedenti , venivano accompagnati presso l’hotel, ove perquisita la stanza da loro occupata, veniva rinvenuta all’interno di un trolley posto sopra il letto  la somma di 4.550 euro provento della truffa. Difatti l’anziana vittima stava contestualmente denunciando i fatti, raccontando ai poliziotti che l’hanno raggiunta presso la sua abitazione, che mentre si trovava in casa da sola aveva ricevuto una telefonata sul “numero fisso” da una persona che si era spacciata per suo nipote, che peraltro sapeva essere in vacanza all’estero. Lo sconosciuto le aveva confidato con voce allarmata di essere in difficoltà e di avere bisogno di soldi, ed alla domanda rivoltagli dall’anziana donna se la madre od il padre ne fossero al corrente e cosa ne pensassero, gli diceva che non voleva confidarsi con loro per paura che si arrabbiassero. Impietosita e preoccupata, la donna alla fine cedeva dicendosi disponibile a dargli i propri risparmi, messi da parte con la sola pensione. Il falso nipote le diceva a quel punto che avrebbe ricevuto la visita di un suo amico fidato al quale avrebbe potuto consegnare il denaro. Qualche minuto dopo avrebbe sentito suonare il campanello di casa e dopo averlo fatto entrare, aveva di fatto consegnato il denaro.

A confermare quanto denunciato dalla vittima e potuto osservare dai poliziotti, anche alcune chat ancora presenti nel telefono di uno dei due truffatori, relative alle comunicazioni che erano intervenute tra lo stesso ed il “telefonista”, ovvero la persona che aveva raggirato al telefono la povera anziana vittima. Contenuti che provavano inequivocabilmente che il denaro rinvenuto e sequestrato ai due era proprio quello prelevato (e poi fotografato) dall’abitazione. Sconcertante il contenuto dei messaggi, dai quali traspare infatti la spregiudicatezza e meschinità dei truffatori, pronti peraltro (cosi è scritto in uno dei messaggi) a “far male” a qualcun altro, ovvero a “riempire” la valigia di denaro e preziosi.

Una volta arrestati, i due truffatori sono stati condotti in carcere a Padova in attesa di convalida.

L’invito rivolto a tutte le potenziali anziane vittime è di:

  • rispondere con un deciso «Mi scusi non ho tempo» allo sconosciuto che telefona,
  • respingere senza replica lo sconosciuto che citofona inventando scuse e stratagemmi per entrare in casa
  • evitare di distrarsi e di farsi distrarre quando si esce dall’ufficio postale o dalla banca

In ogni caso, qualora ci si accorge di movimenti sospetti, ovvero di essere vittime di reato, contattare immediatamente le Forze dell’Ordine, perché è insieme che si costruisce la sicurezza quotidiana.

 

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