“Profondamente colpiti dalla tragedia del naufragio di fronte alle coste calabresi a Steccato di Cutro, siamo vicini ai nostri colleghi volontari di Croce Rossa Italiana del Comitato di Crotone impegnati fin dai primi istanti nelle operazioni di soccorso verso i superstiti, per recuperare i corpi delle vittime, offrire supporto psicologico e per il ripristino dei legami familiari. Nel Comitato CRI di Padova fino a mercoledì nella sede centrale e nelle quattro unità locali territoriali di Cittadella, Noventa Padovana, Piove di Sacco e Trebaseleghe, ci saranno le bandiere a mezz’asta in segno di lutto”. Così il presidente del Comitato della Croce Rossa Italiana di Padova Giampietro Rupolo. “La grande tragedia di domenica scorsa – continua il presidente Rupolo – sottolinea ancor più la necessità di approfondire la nostra azione, in particolare attraverso gli obiettivi strategici relativi alle migrazioni ed ai principi e valori umanitari. In questo senso il Comitato di Padova sta predisponendo per la prossima primavera una seconda missione di sostegno, in collaborazione con il Comitato CRI Nazionale e la Croce Rossa Bosniaca, ai profughi che seguono la rotta balcanica, attualmente in un campo della Bosnia Erzegovina. La struttura è molto vicina alla città di Bihac e quindi ai confini dell’Unione Europea, ed ospita alcune migliaia di profughi, prevalentemente siriani, afgani, pakistani e bengalesi. Molti sono bloccati lì da più di due anni.Si sta inoltre intensificando la nostra azione, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, per l’apertura di un corridoio umanitario per portare in Italia una famiglia attualmente in Afghanistan che sta vivendo una situazione di particolare rischio. Tutto questo rientra nello spirito del sostegno alle persone più vulnerabili, anche temporaneamente, nel rispetto dei 7 Principi di Croce Rossa: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà, Unità ed Universalità”.