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PADOVA : ENAIP VENETO/ FORMAZIONE PROFESSIONALE | Garantire opportunità e futuro ai giovani, sviluppo e crescita al territorio

A ispirare il pensiero dello storico ente di formazione professionale, presente con diciotto sedi operative in tutte le province del Veneto, sono insieme la Relazione di previsione strategica 2023 della Commissione europea e Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu. E per dare concretezza fin da oggi alle sue azioni puntando oltre con lo sguardo, l’ente potrà contare sul supporto del neocostituito comitato scientifico consultivo: lavorerà in sinergia con il cda per aiutarlo nella lettura dei cambiamenti sociali ed economici, come nella definizione delle nuove linee d’indirizzo per la didattica e il management aziendale. Del comitato – composto da rappresentanti autorevoli del mondo accademico, sociale, economico e istituzionale – fanno parte Luigi Bobba, presidente della Fondazione Terzjus e già sottosegretario di stato del Ministero del Lavoro, don Cesare Contarini, rettore dell’Istituto vescovile Barbarigo di Padova, Giustina Destro, presidente della Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata (VIMM), già sindaco di Padova e membro della giunta nazionale di Confindustria, Paolo Giopp, amministratore delegato di Femo Gas spa e presidente del Galileo Visionary District-Parco scientifico e tecnologico di Padova, Lorenza Leonardi, vicepresidente nazionale di Anteas, già Consigliera regionale di parità supplente del Veneto e responsabile del Coordinamento Donne di Cisl Veneto, Monica Manto, presidente di Concessioni Autostradali Venete (CAV) e direttore generale di Acquevenete spa, Maria Luisa Miazzi, avvocato esperta di diritto di lavoro, tra i fondatori della studio legale Miazzi Cester Rossi, Gianmarco Russo, direttore generale di Confindustria Veneto Est e Joao Santos, esperto di sistemi di istruzione e formazione, già vicecapo della Direzione generale per l’Occupazione, Affari sociali e Inclusione della Commissione Europea. In linea con la visione di Enaip Veneto  Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari opportunità della Regione del Veneto: «Ho sempre concepito la formazione come un investimento che deve essere allineato al mondo operativo, concreto, in cui viviamo, un mondo a cui partecipare attivamente portando ciascuno il proprio contributo per rispondere alle sfide del presente e del futuro, tra cui quella della sostenibilità. Come Regione del Veneto continuiamo a investire nella formazione professionale per dotare le persone delle competenze richieste dal mercato, valorizzando il capitale umano e agevolandone l’inserimento in un mercato del lavoro equo e sostenibile, assicurando che ogni persona abbia le stesse opportunità di accesso e formando professionisti che possano apportare valore aggiunto. Tutto ciò nella consapevolezza che la  conoscenza non può essere mai efficace senza la pratica. Questo equilibrio è essenziale per garantire che gli individui siano in grado di applicare le competenze apprese in modo concreto ed efficace, anche ai fini della sostenibilità sociale, ambientale ed economica».

«L’accelerazione sul piano tecnologico e della sostenibilità pone le imprese di fronte alla necessità di ripensare radicalmente processi e investimenti, competenze e professionalità – ha sottolineato Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est –. Le persone e la loro formazione sono davvero la chiave non solo del successo, ma anche della vera inclusione e coesione sociale. Nonostante i buoni livelli di formazione in Veneto, nel 2023 le imprese hanno avuto problemi a reperire 32mila laureati, di cui quasi 12mila in materie Stem, e 4mila diplomati Its Academy. La riduzione del disallineamento tra le competenze formate nel sistema educativo e la reale domanda delle imprese è una delle priorità di politica economica da affrontare, lavorando sempre di più sull’orientamento e avvicinando i percorsi formativi alle grandi trasformazioni in atto. È l’obiettivo che ci vede lavorare insieme in Veneto, tra Regione, filiera dell’istruzione tecnico-professionale, di cui Enaip è un protagonista, e imprese. Adottando un approccio nuovo, in grado anche di “agganciare” le nuove inclinazioni dei giovani alla società in cui vivono e di renderli protagonisti».

«Guardiamo a Enaip Veneto come a uno spazio educante e formativo fondamentale – ha detto infine Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto –: per garantire ai giovani competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, certo, ma anche per favorire nelle imprese quell’innesto indispensabile di lavoratori e lavoratrici già plasmati da una cultura che concepisce lo sviluppo e la sostenibilità come un binomio ormai inscindibile. E ancora, un luogo che educa al protagonismo e alla partecipazione, alla consapevolezza dei propri diritti e alla sicurezza, alle pari opportunità nei luoghi di lavoro come nella comunità».

Rispetto ai macrotemi che fanno da capisaldi al nuovo Piano strategico (competenze, lavoro, parità di genere e cittadinanza), anche agli stessi giovani studenti è stato chiesto cosa ne pensino, nel segno di quell’attenzione all’ascolto da sempre dedicata loro da Enaip Veneto. Un’indagine (“Un futuro diverso: la misura di ciò che conta”) che ha interpellato oltre 2000 ragazzi (1357 maschi e 700 femmine, dal primo al quarto anno) e di cui sono stati presentati alcuni risultati in anteprima.

Relativamente alle competenze ritenute necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro gli intervistati hanno indicato come prioritaria la capacità di comunicare e socializzare (69% delle preferenze), al secondo posto (67%) lavorare in team e infine la capacità di adattarsi a nuove situazioni (58%). In merito a cosa desiderino e si attendano dal lavoro, l’aspettativa maggiore è di imparare cose nuove (75%), seguita da un giusto guadagno (58%) e dalla garanzia di avere un futuro assicurato (47%). Su quali elementi a loro parere influiscono nel raggiungimento della parità di genere, “avere gli stessi diritti e doveri” è stata l’opzione più scelta (75%), vengono dopo la “parità di accesso al lavoro/professione” (51%) e il “rispettare le differenze di genere” (39%). “Avere un lavoro” (55%), “rispettare le regole della comunità” (54%) e “tutelare e prendersi cura dell’ambiente” (47%) sono invece state le risposte alla domanda che chiedeva loro il significato di partecipare attivamente alla vita della tua comunità.

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