Esce per i tipi di Ronzani Editore, il nuovo libro del sociologo Stefano Allievi, Dizionario del Nordest. Contributi per l’analisi di un immaginario, volume che nasce come tentativo di descrivere il Nordest attraverso una serie di approfondimenti monografici raccolti in forma di dizionario. 34 parole chiave per fotografare le complessità del modello Nordest, da ambiente a volontariato, passando per le parole calde della politica (autonomia, secessione) e della società (famiglia, impresa), per polarizzazioni discusse (immigrazione/emigrazione, accoglienza/ discriminazione), fino a potenti e diversi fattori di mobilitazione e di autodefinizione come religione e schei.
Le voci sono autonome e leggibili in dis-ordine sparso, secondo interessi e predilezioni, ma contribuiscono a comporre un quadro generale sufficientemente completo che può essere compreso solo nella sua complessità che abbraccia diversità e contraddizioni.
Il Nordest percepito dunque come esempio vincente di società e impresa ma che è anche “espressione di un immaginario che non corrisponde più – e forse non ha mai veramente corrisposto – alla sua realtà”.
Un dizionario critico frutto del lavoro dell’autore, di editorialista, di osservazioni, di materiali, di appunti che cerca di far vedere le varie sfaccettature e di percorrere i successi e le contraddizioni del Nordest.
Scrive Allievi nella premessa: «L’idea è quella di provare a leggere il “fenomeno Nordest” sì dall’interno, visto che ci vivo, e i miei figli ne sono figli, ma con lo sguardo di quello che non ci è nato, che viene da fuori, da altri mondi e altre mentalità, e non prova quindi alcuna fierezza antropologica, che rischia di essere sviante, né fa finta di esserne un prodotto tipico – sono un foresto, appunto, rimasto dopo tutto tale. Il cui sguardo, tuttavia, spesso può essere più utile di quello del vicino, per capire come siamo fatti, o almeno come ci percepiscono, da fuori».
Cultura
Un conto è avere una cultura, o crederlo. Cosa diversa è convincerne gli altri. Il Veneto ha la sua: le sue, probabilmente. Ma nel Paese ha sempre sofferto di una certa mancanza di riconoscimento, di sottorappresentazione. Un po’ a sorpresa, silenziosamente, sommessamente, senza pretese, senza averlo programmato, dunque senza strategie e ancor meno proclami, oggi il Veneto – inteso come terra, come cultura, come lingua – torna a essere presente sul palcoscenico nazionale. Non è un effetto della politica, ancor meno delle istanze autonomistiche. [… ] Non tanto quello della letteratura, che vanta una tradizione che continua: i fondatori e padri, come Nievo e Fogazzaro, i grandi come gli Zanzotto e i Rigoni Stern, i Meneghello e i Camon, i Comisso e i Parise, i Noventa e i Piovene, fino ad autori più recenti, da Scarpa a Trevisan (fino ad Arslan, Carlotto, Bugaro, Righetto, Canepa, Strukul…
Immigrazione
[… ] L’integrazione è come un matrimonio: ha più probabilità di riuscire bene se la vogliono entrambi i contraenti – se a volere l’integrazione, e ad agire di conseguenza, è solo l’immigrato, il meccanismo non funziona (e viceversa). La reazione alla presenza degli immigrati, il sentirsi stigmatizzati anche legislativamente, il vedersi o meno riconosciuto il diritto di culto, difficilmente possono essere considerati neutri rispetto alla volontà di rimanere laddove ci si trova. E anche il fatto che tra coloro che acquisiscono la cittadinanza, una parte la consideri più come una tappa del proprio percorso migratorio verso l’Europa…
Stefano Allievi è professore ordinario di Sociologia all’Università di Padova, dove ha promosso e diretto due lauree magistrali e diversi master. È nato a Milano e vive in Veneto da un quarto di secolo. È specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni, in studi sul mutamento culturale e politico. Svolge anche un’intensa attività di conferenziere, ha collaborato come editorialista ai principali quotidiani del Nordest, e pratica una frequentazione di lungo corso con la poesia. Ha pubblicato una quarantina di volumi in varie lingue. Tra i suoi libri più recenti: Torneremo a percorrere le strade del mondo. Breve saggio sull’umanità in movimento (UTET 2021), La spirale del sottosviluppo. Perché (così) l’Italia non ce la può fare (Laterza 2020), Immigrazione. Cambiare tutto (Laterza 1918), da cui ha tratto anche delle conferenze-spettacolo presentate in numerosi festival. Per Ronzani ha pubblicato nel 2018 Punti di vista. Sociologia delle cose, e di altre cose.