Nell’ambito dei dispositivi di sicurezza, vigilanza e controllo del territorio predisposti dal Questore della provincia di Padova in occasione delle manifestazioni di interesse artistico e culturale che si stanno svolgendo nel capoluogo patavino, verso le ore 15:30 di oggi, 12 aprile, un dispositivo della Questura notava un gruppo di giovani con zainetti in spalla i quali, guardandosi attorno in modo circospetto, si accingevano a fare ingresso all’interno della mostra in corso a Palazzo Zabarella dal titolo “da Monet a Matisse”.
Gli agenti valutavano, pertanto, di meglio comprendere chi fossero i componenti di questo gruppo e, avvicinateisi agli stessi, chiedevano di riferire le proprie generalità.
In particolare, i poliziotti riconoscevano nel gruppo la ragazzina minorenne, una diciassettenne padovana, attivista del movimento “Ultima Generazione”che si era già resa protagonista di un’iniziativa di protesta la sera del 24 dicembre all’interno della Basilica del Santo durante la celebrazione della Messa di Natale, e della protesta inscenata il 31 marzo scorso all’interno, questa volta, della Chiesa della Madonna Incoronata dove il Vescovo di Padova stava celebrando la Messa pasquale.
Riscontrata tale circostanza, i poliziotti individuavano il gruppo di 7 attivisti di Ultima Generazione, 4 donne e 3 uomini e, da un più approfondito controllo, accertavano come all’interno degli zaini vi fossero uno striscione delle dimensioni due metri per uno, con fondo arancione e con la scritta “20 miliardi per riparare ai danni delle catastrofi climatiche” ed un cartello con su scritto “11 e 25 maggio a Roma”; all’interno degli zaini venivano, altresì, rinvenuti alcuni gessetti colorati con cui realizzare scritte o imbrattamenti e una confezione di attak con la quale incollarsi all’interno della mostra.
I poliziotti accertavano inoltre come, tutti e 7 gli attivisti avessero acquistato il biglietti di ingresso e si fossero frammischiati assieme agli altri visitatori per accedere nel Palazzo Zabarella.
I dimostranti sono, quindi, stati accompagnati in Questura al fine di approfondire le loro posizioni; alcuni sono risultati provenire anche da altre province venete, oltre ad essere gravati, a vario titolo, da reati specifici.
Il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio ha immediatamente attivato la Divisione Polizia Anticrimine, disponendo l’applicazione delle misure di prevenzione personali dei Fogli di Via e degli Avvisi Orali.
I 7 sono stati sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici e saranno, altresì, deferiti o segnalati all’Autorità Giudiziaria padovana.
“Manifestare è un diritto di tutti, ma deturpare opere d’arte, interrompere funzioni pubbliche e turbare la quiete delle nostre Comunità è inaccettabile. Per questo ringrazio gli uomini della Questura di Padova, guidati dal dottor Marco Odorisio, per l’eccellente operazione di oggi, con cui hanno sventato un probabile biltz di alcuni estremisti dell’ambientalismo. I sette fermati stavano per introdursi a Palazzo Zabarella, dove si sta svolgendo una mostra, armati di gessetti, sostanza collante e striscioni. Solo la professionalità e l’attenzione dei poliziotti, incaricati di svolgere il servizio di vigilanza e controllo del territorio, come predisposto dal Questore, hanno impedito che i fermati potessero dare seguito ai loro presunti propositi”. Lo ha dichiarato il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Senatore Andrea Ostellari.