I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno perquisito e sequestrato su mandato della Procura della Repubblica di Padova un Centro Benessere sito nel quartiere Arcella, arrestando in flagranza del reato di favoreggiamento della prostituzione la titolare dello stesso, che vantava già un precedente analogo commesso anni fa nel sud Italia.Effettuato l’accesso ai locali del centro benessere, gli agenti hanno constatato la presenza oltre che della titolare, anche di altre due donne, una di queste sorpresa assieme ad un cliente distesi su di un lettino ed entrambi completamente nudi. L’uomo ha ammesso di aver pagato 100 euro in contanti per un massaggio ma con annessa prestazione sessuale.
Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati a carico della titolare, due telefoni cellulari, numerose confezioni di profilattici, un taccuino con sopra riportate espressioni e frasi tradotte utili alle ragazze per dialogare coi clienti e concordare coi medesimi le prestazioni sessuali. Sequestrate anche poco più di 7.000 euro in contanti occultati all’interno di un cuscino, la maggior parte in banconote da 50, ritenuti provento dell’attività illecita.Gli approfondimenti investigativi sul Centro Benessere sequestrato sono stati avviati dalla Squadra Mobile di Padova a seguito della denuncia di un uomo che aveva ricevuto su Whatsapp un messaggio da un numero estero nel quale gli venivano rivolte minacce e ricatti per costringerlo a pagare. In quel caso gli investigatori hanno appurato che si trattava, in realtà, di uno dei tanti casi di truffa del c.d. “boss delle escort”. Avendo l’uomo ricevuto in quei medesimi giorni dei messaggi dalla titolare del centro benessere di Padova, da lui abitualmente frequentato, con l’invito a ripetere l’esperienza sessuale, aveva perciò temuto che anche il messaggio estorsivo provenisse dalla stessa, rivelando a quel punto ai poliziotti la reale natura delle prestazioni per cui si recava presso il centro.