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PADOVA : SARTORIA, ALESSANDRA BASSO (LEGA-ID), “INDISPENSABILE LA TUTELA DEL SETTORE, CHE PASSA PER LA FORMAZIONE”

PADOVA Made in Italy, valorizzazione e difesa della sartoria in particolare sono stati i temi al centro dell’incontro fra l’eurodeputata Lega-ID Alessandra Basso e Confartigianato Imprese, nella sede cittadina dell’associazione. Con le sue 899 sartorie e i suoi 1.600 lavoratori impegnati nel solo Veneto, il settore infatti rappresenta un’autentica eccellenza.
“La sartoria rappresenta un comparto strategico della nostra economia, oltre a un vero e proprio orgoglio italiano, che il mondo intero ci invidia e che abbiamo il dovere di tutelare – ha affermato Alessandra Basso -. A contraddistinguerla è il bagaglio di tradizioni, idee e tecniche che la rendono unica e irripetibile: condivido pienamente dunque la necessità di affrontare il tema della trasmissione di queste competenze professionali”.
Fra le riflessioni proposte da Neris Beniamina Zecchin, maestra sarta dell’Accademia Nazionale Sartori e presidente nazionale dei Sarti e Stilisti per Confartigianato, è emerso infatti il tema della formazione e la necessità di sostenerla. “Da qui ai prossimi anni mancheranno centinaia di sarti e sarte che rilevino le attività già in essere e decine di migliaia di professionisti al settore del lusso, specialmente nell’area manifatturiera – ha rimarcato -. Investire nella formazione diventa vitale per garantire il passaggio generazionale e l’alta qualità del made in Italy”.
“È essenziale che l’Europa sostenga questa esigenza, anche attraverso fondi dedicati: le competenze specifiche e la forza creativa di cui necessita il mondo della moda costituiscono la leva strategica della produttività e competitività del nostro sistema – ha sostenuto l’europarlamentare -. Il saper fare è il cuore del Made in Italy e mantenere il know how è la base della qualità che caratterizza la nostra sartoria”.
Alessandra Basso si è soffermata inoltre sull’importanza della protezione dei marchi, attraverso le indicazioni geografiche protette dei prodotti manifatturieri, per arginare la piaga della contraffazione che colpisce particolarmente il tessile, e il contrasto alla concorrenza sleale. In tal senso l’onorevole ha riferito di una proposta in discussione che intende vietare nel mercato UE i prodotti ottenuti con il lavoro forzato.

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