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PADOVA : Si è conclusa ieri la raccolta beni di prima necessità per le persone senza fissa dimora iniziata il 24 gennaio e organizzata dalla Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari

“Come ogni anno ci impegniamo ad organizzare la raccolta beni per le persone senza fissa dimora colpite dal freddo e per i giovani ragazzi stranieri che vivono in una costante situazione di precarietà anche nella nostra città” dichiara Sophie Volpato, della rete degli studenti medi di Padova “giovani tra i 18 e i 34 anni che si ritrovano in condizioni di povertà, un fenomeno inesorabilmente destinato ad aumentare, anche la mancanza di un finanziamento nazionale per il sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole aggrava esponenzialmente la situazione, per il secondo anno consecutivo i fondi destinati al sostegno di queste condizioni critiche non sono stati stanziati. È inammissibile che la politica non provveda alla tutela degli individui, alla loro integrazione nella società e alla prevenzione della povertà.”

“Abbiamo raccolto tanti beni in questi giorni e ci ha colpito soprattutto la solidarietà dei Padovani, però dobbiamo sottolineare come continuino a mancare politiche di welfare che tutelino le fasce meno abbienti della nostra società” afferma Domenico Amico, coordinatore dell’Unione degli universitari di Padova “Nel nostro Paese ogni anno muoiono più di 300 persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, e questo è un trend destinato ad aumentare. A Padova abbiamo assistito alla morte di tre persone senza fissa dimora, queste e tutte le altre morti sottolineano la necessità urgente di una risposta coordinata di politiche volte a far fronte alle problematiche di povertà assoluta e in particolare a quello della dimora che ricordiamo è uno dei diritti fondamentali della nostra costituzione. La società non può e non vuole restare indifferente, noi abbiamo deciso di non essere indifferenti, per questo motivo, insieme alla Rete e allo Spi, anche in tante altre province del Veneto, abbiamo organizzato questa iniziativa volta a tutta la comunità. Non staremo a guardare un paese che non vuole prendere misure strutturali per contrastate questo fenomeno sempre più dilagante.”

Il progetto, portato avanti da studenti e studentesse delle scuole superiori e dell’Università della provincia, ha avuto molto successo, i beni sono stati donati alla Comunità di Sant’Egidio che si occuperà poi della distribuzione.

 

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