PADOVA : Sono sei le azioni concrete emerse dai lavori di “Alleanza per l’abitare a Padova”, che ha coinvolto 35 soggetti della nostra città .
Si è concluso con una partecipata riunione plenaria in Sala Anziani a Palazzo Moroni il percorso dei tavoli di lavoro di “Alleanza per l’abitare a Padova”. All’incontro, che ha riunito per una sintesi conclusiva i 35 soggetti della società civile, delle istituzioni, dell’associazionismo e del mondo imprenditoriale hanno preso parte, oltre all’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini, che ha fortemente voluto questo percorso innovativo, anche il sindaco Sergio Giordani e l’assessore all’edilizia privata Antonio Bressa. Impossibilitato a partecipare, ma assolutamente coinvolto nell’iniziativa l’assessore all’urbanistica Andrea Ragona. I lavori si sono conclusi con la pubblicazione di un documento definito volutamente aperto, perché disponibile a ulteriori contributi che ha definito sei azioni che mettono in pratica quanto emerso durante l’articolato dibattito. Alcune saranno immediatamente concretizzate, altre sono indirizzi operativi, in percorsi, da seguire per raggiungere l’obiettivo prefissato
Azione 1) Disegno e condivisione di un “patto sociale” per l’abitare E’ il presupposto teorico di tutte le azioni e attività che seguono: la presa d’atto che c’è un emergenza casa, che questa riguarda tutti gli attori sociali e che per superarla è necessario attivare una collaborazione permanente tra i soggetti coinvolti che pur partendo da presupposti diversi e avendo, legittimamente anche diversi obiettivi, convengono che per il bene collettivo è necessario lavorare assieme un obiettivi condivisi.
Azione 2) Attivazione dell’Agenzia per l’Abitare che sia punto di riferimento autorevole per avere e mantenere un quadro aggiornato della questione casa a Padova. Tra giugno e dicembre 2024 si metterà a punto la procedura per la creazione dell’Agenzia che sarà attivata all’inizio del 2025 e prevederà un anno di start up per la messa a regime delle sue attività. L’Amministrazione metterà a disposizione per questa fase risorse per 100 mila euro ed altre saranno definite in futuro. Inoltre è previsto un cofinanziamento da parte degli enti del terzo settore.
Azione 3) Costituzione di un fondo di rotazione per il microcredito che sostenga direttamente gli inquilini e indirettamente i proprietari degli appartamenti affittati. Si tratta di uno strumento già sperimentato in altre situazioni per la creazione del quale sarà avviato un tavolo di esperti che definiranno gli aspetti tecnici e finanziari e in particolare individueranno regole, risorse e partner. Il nuovo strumento sarà costituito da un fondo a garanzia delle erogazioni al quale si affianca un fondo disponibile (questo a rotazione) da cui attingere per le erogazioni che potrà essere alimentato da contributi a fondo perduto di donatori e da sottoscrizioni di proprietari e conduttori.
Azione 4) Individuazione di un set di tutele per i proprietari. Tra le proposte emerse (oltre al fondo di rotazione che ha vantaggi indiretti per i proprietari) anche la possibilità di incentivi che possano intervenire sulla valorizzazione dei beni, ad esempio con l’applicazione di formule di riduzione del canone a scomputo di interventi di riatto, opportunamente gestiti, ma incentivi non economici quali formule di “accompagnamento e gestione” durante la locazione.
Azione 5) Attività che facilitino e promuovano la riqualificazione di appartamenti da rimettere nel circuito degli affitti. Si tratta di un insieme di azioni diverse che hanno l’obiettivo comune di aumentare lo stock abitativo disponibile. Come esempi non esclusivi, possono essere coinvolti i datori di lavoro, possono essere attivate delle convenzioni che abbattano i costi delle manutenzioni, e individuati possibili incentivi anche fiscali che favoriscano la rimessa in circolo degli alloggi.
Azione 6) Scelte urbanistiche che sostengano le politiche per la casa e l’abitare sociale . Le indicazioni emerse suggeriscono tra le altre cose di individuare aree di trasformazione dove allpicare nuove regole urbanistiche che favoriscano la trasformazione ad esempio di uffici sottoutilizzati o condomini misti, in residenziale ad affitto calmierato, tramite ad esempio incentivi a questo cambio di destinazione d’uso. Il risultato raggiunto è da un lato un grande traguardo perché mai 35 soggetti così diversi avevano partecipato costantemente ad una iniziativa attorno al tema dell’abitare, segno questo che sin tratta di una emergenza unanimemente percepita come grave. Dall’altro né un punti di partenza concreto per passare dalla fase dell’analisi ne della conoscenza a quella degli interventi concreti, augurandosi che su un tema così centrale non solo per la nostra città anche Regione e Governo facciano la loro parte.
L’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini sottolinea: “Abbiamo concluso questo importante lavoro condiviso tra 35 soggetti della nostra città, innanzitutto per condividere un linguaggio ma anche le conoscenze su un problema, quello dell’abitare a Padova, che ciascuno di questi soggetti vede da un punto di vista diverso. L’obiettivo comune è, fin dove possiamo e fin dove riusciamo, risolvere il problema che nella nostra città abitare è difficilissimo, non si trovano case, e che quelle che si trovano in affitto spesso hanno dei canoni non sostenibili per la maggior parte degli stipendi. In questi tavoli sono emersi tutti i problemi che causano questa situazione, e ognuno dei partecipanti ha evidenziato le criticità che riguardano il proprio ambito, inquilini proprietari, mondo delle imprese e del credito, sindacati, attori del terzo settore per citarne solo alcuni. Messe a fattor comune queste problematiche, con il dialogo e il confronto, aiutati anche dalla mediazione dei professionisti di KCity, che hanno grande esperienza in queste azioni di dialogo, abbiamo cercato individuare i meccanismi che possiamo mettere in campo per iniziare a invertire la rotta. Il documento presentato ieri, mette in fila tutte le idee che sono emerse e i passaggi di questo percorso e individua le sei azioni sulle quali andremo a lavorare nel prossimo periodo invitando tutti a continuare a collaborare a questo lavoro che è in progress. Proprio nei prossimi giorni, partirà un avviso per una coprogettazione per la creazione di un’Agenzia sociale per l’abitare, come ne esistono in altre Regioni, e che sarà il fulcro delle attività future”.