Politica – Ostanel (VcV):“Le statistiche della Regione confermano che il Veneto non è un paese per i giovani, in fuga da precariato e stipendi bassi”
– “Se spostiamo lo sguardo da pratoni, magliette con slogan utopistici e pochette, vediamo che il Veneto continua a non essere un paese per giovani. Lo confermano le Statistiche Flash emesse dall’Ufficio Statistica della Regione, in cui si può vedere il deficit della nostra programmazione. A leggere tra le cifre resta la sensazione amara che il Veneto dei giovani sia colmo di precariato, soprattutto femminile, senza grandi sbocchi per laureati, che peraltro in alcune discipline scappano fuori regione già al tempo dell’università” Lo dice Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, che prosegue: «Ha senso quel che afferma l’Ufficio Statistica regionale nel report, quando dice che i giovani : ‘Cercano qualità di vita, realizzazione di sé, ambienti di lavoro dove si sentano in armonia nei valori, dove vi sia il rispetto della persona umana che si manifesta nell’equilibro vita-lavoro. Cercano luoghi in cui si sentano valorizzati e dove investano su di loro, con percorsi di carriera e dove si condividano gli obiettivi’ Nel Veneto – osserva Ostanel – questa appare utopia. Sembra quasi che da noi i giovani siano accolti a braccia aperte quando aiutano l’azienda di famiglia o fanno i camerieri nella stagione turistica, e poi siano un impiccio. Le cifre raccontano di quanto enorme sia questo sbaglio. La Regione ha il dovere, di programmazione e direi anche morale, di fare ogni sforzo per invertire la rotta e trattenere i nostri talenti». «Le cifre, a volerle leggere senza paraocchi, non raccontano nulla di buono. Un nodo cruciale è legato al percorso di laurea. Gli studenti veneti vanno fuori regione, nonostante il livello dei nostri atenei, per studiare materie in Area Economica, Giuridica e Sociale nel 37% dei casi, mentre nel 40% dei casi per materie dell’Area STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e guarda caso sono Lombardia ed Emilia Romagna le regioni che accolgono più studenti STEM veneti. Un’anomalia, diventata purtroppo consuetudine, che il Veneto dei primati narrato da Zaia non dovrebbe avere, ma poi guardi il mercato del lavoro e cascano le braccia. Le imprese venete – continua Ostanel – assorbono sì il 31,8% di lavoratori under 29, ma è molto bassa la richiesta di giovani laureati: gli assunti under 29 con la laurea sono solo l’8,7% dei casi. In sostanza, per i laureati, soprattutto nelle materie scientifiche, il destino lavorativo, e quindi il costruirsi una vita e una famiglia, appare distante dalla nostre regione”. Cifre che devono far ragionare prima e agire poi chi, come la Regione, ha il compito della programmazione”. «Primo fra tutti il presidente Zaia, che ha detto che avrebbe fatto uno studio per capire perché i veneti se ne vanno. Qui qualche dato già ce l’ha. Come lo commenta? Per fare qualcosa di concreto – conclude la politica padovana – Zaia anzitutto avrebbe dovuto spingere la sua maggioranza a discutere il progetto di legge quadro per i giovani che proprio lui ha depositato all’inizio della legislatura. È così che la maggioranza di centrodestra ha a cuore il destino dei nostri giovani e il futuro del Veneto? ”.