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PONTE DELLE ALPI (BL) : Via libera alla J.F. Amonn, un nuovo stabilimento produttivo Ok dalla conferenza di servizi, previsti nuovi posti di lavoro. 

A Ponte nelle Alpi (BL)  sorgerà un nuovo stabilimento, con la creazione di posti di lavoro. La conferenza dei servizi ha dato l’ok questa mattina alla variante urbanistica per il progetto di ampliamento presentato dalla J.F. Amonn, azienda che produce colori e vernici, e che ha intenzione di occupare nuovi campi di business. Il nuovo sito produttivo infatti rientra in una nuova attività avviata da J.F. Amonn, riguardante la divisione “hotel”, specializzata nella produzione e confezionamento di cosmetici a servizio degli alberghi.

L’area interessata dall’intervento è di circa 9.100 metri quadrati, con una superficie coperta del nuovo stabilimento di 3.000 metri quadrati. Il progetto prevede un impianto fotovoltaico in copertura e uso di tecnologie e materiali a ridotto impatto. La variante licenziata dalla conferenza di servizi dovrà ora essere pubblicata; seguirà un passaggio di approvazione in consiglio comunale a Ponte nelle Alpi, dopodiché si potrà procedere con la convenzione. Subito dopo possono partire i lavori. La previsione dell’azienda è di 89 nuovi posti di lavoro, di cui 40 tra produzione e ricerca. «Un elemento importante per il territorio» commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «L’ampliamento di una attività non può compensare la crisi che sta riguardando un’occhialeria storica del Bellunese come Safilo. Ma tutto ciò che riguarda il lavoro, e come in questo caso un lavoro con prospettive di futuro, ha ricadute positive che sono all’attenzione della Provincia».

Sulla crisi di Safilo, la Provincia sta monitorando la situazione. Il presidente e sindaco di Longarone ha convocato per giovedì (2 febbraio) alle 17 in municipio a Longarone un tavolo territoriale con il senatore Luca De Carlo, la Regione Veneto, i rappresentanti sindacali e i sindaci bellunesi (invitati attraverso le Unioni Montane). «Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per salvare la fabbrica, ognuno per quanto di sua competenza – dice il presidente Padrin -. E salvaguardare la tenuta occupazionale». 

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