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PORDENONE : Giovedì 9 giugno l’ex magistrato Nordio e il giornalista Facci sosterranno le loro posizioni.

La terza giornata dell’edizione 2022 di PordenonePensa – organizzata dal Circolo culturale Eureka in collaborazione con il Comune di Pordenone, il sostegno di Regione, Fondazione Friuli, Pordenone Fiere e di un nutrito pool di sponsor privati, e con Giordano Bruno Guerri, presidente della fondazione Il Vittoriale degli Italiani, come curatore scientifico – è dedicata al tema della giustizia. Giovedì 9 giugno alle 20:30 nel Chiostro della Biblioteca Civica di Pordenone (in caso di maltempo all’auditorium della Regione, via Roma) l’ex magistrato Carlo Nordio e il giornalista Filippo Facci si confronteranno sull’argomento, ripercorrendo gli ultimi 30 anni di casi italiani. Da un lato chi ha servito la giustizia, dall’altro chi l’ha ricercata: due punti di vista differenti che si sono talvolta ostacolati, talvolta sostenuti l’un l’altro.

Facci, giornalista di Libero, è autore del nuovo libro intitolato “La guerra dei trent’anni – 1992/2022 Le inchieste, la rivoluzione mancata e il passato che non passa” nel quale analizza il fenomeno Mani Pulite cercando di dare risposte a domande come “Fu un vero cambiamento o una mera illusione?”. All’epoca giovane cronista, l’autore seguì le tracce e le crepe prodotte da quello scandalo, scavando da un lato nella versione della favola del magistrato onesto che smaschera i corrotti, e dall’altro in quella delle teorie complottiste legate a scenari internazionali. Da allora la magistratura e il giornalismo si attribuirono un largo ruolo, con un bombardamento mediatico di processi sulle prime pagine dei giornali e nei salotti televisivi. Per dirla con il procuratore-capo Borrelli, la domanda finale è: “valeva davvero la pena di buttare all’aria il mondo precedente per cascare in quello attuale?”

L’ultimo libro di Nordio “Giustizia, ultimo atto – da Tangentopoli al crollo della magistratura” recita: “Tangentopoli era la malattia, e Mani Pulite la cura. Anche se quest’ultima, come spesso capita, si è rivelata più dannosa della prima”. Quindici anni fa, l’ottanta per cento degli italiani confidava ancora nei magistrati. Oggi, dopo gli ultimi scandali emersi nella Procura di Milano, le faide tra le correnti interne e gli innumerevoli episodi di protagonismo dei Pm, non solo la percentuale è crollata, ma a documentare la sfiducia dei cittadini è anche un mezzo milione di firme raccolte per il referendum «Giustizia giusta». Indipendentemente dalla formulazione dei quesiti, imperfetta e spesso incomprensibile, il messaggio sottostante è chiarissimo: occorre una rivoluzione copernicana del sistema giudiziario. Gli ospiti si tratterranno, alla fine degli incontri, per firmare i libri, che potranno essere acquistati in loco. L’entrata, come da consuetudine, è libera. Non è necessaria prenotazione, mentre in caso di svolgimento dell’evento al chiuso è obbligatorio utilizzare la mascherina Ffp2.

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