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ROMA : L’ON.LORENZO FONTANA INAUGURA IL PRESEPE VERONESE A MONTECITORIO, A 800 ANNI DA QUELLO DI S.FRANCESCO 

“Il presepe è una forma d’arte, di cultura e di tradizione tipicamente italiana e diffusa in tutto il mondo. È una rappresentazione di pace ed è parte della nostra cultura, dei nostri valori. Esponendo i presepi alla Camera dei deputati riteniamo di fare qualcosa di buono per la nostra identità e per la nostra tradizione, omaggiando una grande storia che – con San Francesco d’Assisi – continua da 800 anni e che deve essere conservata e tramandata alle future generazioni”.

Lo ha detto il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, inaugurando questo pomeriggio a Palazzo Montecitorio l’allestimento, da lui promosso, del presepe di Verona. L’installazione della natività è stata realizzata dall’Associazione italiana amici del presepio. Nella stessa Galleria sono esposti anche i presepi di Napoli e Greccio, il luogo della prima rappresentazione del presepe di San Francesco. Fontana ha salutato e ringraziato la delegazione scaligera dei presepi, composta da Maurizio Sanzi, Remo Zanetti, Marco Mignolli ed Enrico Avogaro.

“Partecipare a questa iniziativa e vedere il nostro presepe è un’immensa soddisfazione, per noi e per tutto il nostro movimento – ha detto Sanzi -. Grazie al Presidente Fontana: è questo un modo per valorizzare l’attività di tanti artisti che compongono il nostro movimento e l’attività di tanti appassionati. La nostra associazione è anche scuola di presepismo, per tramandare ai giovani questa tradizione e partecipa a progetti di valenza sociale, mostrando come il presepe sia anche veicolo di buone iniziative rivolte agli altri”. Il presepe veronese allestito a Montecitorio rappresenta tre luoghi simbolo della città scaligera: l’Arena, il balcone di Giulietta e le mura. Proprio le mura sono l’ambientazione di contesto della natività. È realizzato in polistirolo, gesso, con colori acrilici e una finissima ricostruzione di facciate, mattoni, particolari. 

“Il presepe conosce nei nostri tempi una seconda giovinezza per l’universalità del messaggio che porta con sé e perché è locale, ciascun luogo lo costruisce – ha sottolineato l’antropologo Marino Niola -. Lo possiamo definire come il made in Italy della devozione: è infatti un modo particolare di sentire la religiosità che l’Italia ha insegnato al mondo, nato dal genio di San Francesco d’Assisi”.

 

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