Mentre in Svizzera sempre più giovani rifiutano il servizio militare e optano per il servizio civile, negli ultimi anni un numero crescente di svizzeri all’estero ha deciso di prestare servizio nella Confederazione. “Ho sempre saputo che un giorno avrei prestato servizio militare in Svizzera”, dice Gregory Boast. Il 19enne ha la doppia cittadinanza svizzera e sudafricana. Sua madre proviene dal cantone di Lucerna. Lui è cresciuto a Johannesburg.
“Ho sempre saputo che un giorno avrei prestato servizio militare in Svizzera”.
In Sudafrica la leva è volontaria. Perciò se avesse voluto prestare servizio militare avrebbe dovuto farlo come soldato di professione. Gli svizzeri all’estero che vengono in Svizzera in giovane età per studiare, al momento della registrazione ricevono automaticamente una convocazione per il servizio militare e quello civile. “Nella mia famiglia, nessuno della mia generazione finora ha fatto il militare”, precisa il giovane. Ha quindi deciso di non prestare servizio civile, bensì di arruolarsi nell’esercito svizzero. “Inoltre ho degli amici che hanno assolto la scuola reclute. Tutti costoro me l’hanno vivamente consigliato”.
Boast è uno dei 20.183 giovani svizzeri reclutati nel 2020. Era di stanza a Chamblon, nel Giura vodese, come fuciliere. Gli è piaciuto così tanto che ha deciso di continuare immediatamente. Così ha intrapreso la scuola di sottufficiale. Ogni anno tra le reclute ci sono anche dei giovani svizzeri all’estero. Erano 53 nel 2020, 61 nel 2019 e 39 nel 2018. Questo nonostante che in tempo di pace, finché risiedono all’estero, siano esonerati dal reclutamento e dall’obbligo di prestare servizio militare.
Ci sono solo delle eccezioni per le regioni di confine. “Si tratta di svizzeri residenti in zone vicine al confine e che lavorano in Svizzera. I frontalieri elvetici sono quindi generalmente tenuti a prestare servizio militare”, spiega il portavoce dell’esercito Stefan Hofer. La coscrizione obbligatoria è rimasta, ma per gli obiettori dal 1996 c’è il servizio civile.
Il reclutamento prevede una procedura specifica per gli svizzeri all’estero. Mentre Gregory Boast era già in Svizzera e ha potuto prendere parte regolarmente al reclutamento militare nel cantone di Argovia, ai giovani svizzeri che risiedono all’estero sono solitamente convocati solo da una a quattro settimane prima dell’inizio della scuola reclute. A seconda delle loro conoscenze linguistiche, sono convocati al centro di reclutamento di Sumiswald (lingua tedesca), di Payerne (francese) oppure di Monteceneri (italiano). Il motivo della convocazione a breve termine è semplice: mantenere i costi di trasferta più bassi possibile. A seconda della situazione finanziaria, le spese di viaggio dall’estero sono infatti a carico dello Stato.
“L’amministrazione federale rimborsa le spese di viaggio per ogni singolo tragitto: generalmente al reclutamento e al ritorno all’estero dopo la scuola reclute”, scrive il Dipartimento federale della difesa, della protezione civile e dello sport (DDPS).