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TAVAGNACCO (UDINE) : CARENZA DI SALDATORI E TORNITORI ? IN FRIULI V.G. CI PENSANO LE DONNE.UNA BELLA STORIA ITALIANA

Chiara, 24 anni, è una saldatrice. Un mestiere inusuale per una ragazza, eppure richiestissimo nel settore metalmeccanico; lavora a Tavagnacco e non è l’unica donna nell’azienda friulana della produzione di ponteggi e casseformi, a ricoprire un ruolo tradizionalmente maschile. Con lei ci sono Martina, 21 anni, che lavora sulle clinciatrici, Jessica, 30 anni, addetta alle profilatrici, Tiziana di 53 anni che si occupa della logistica e poi Sonia, 44 anni, da 12 anni in Pilosio, che fa la tornitrice specializzata nella troncatura, da sempre. Denominatore comune: sono donne ed abitano tutte a Udine o nei paesi limitrofi.

Eravamo in 10 nel 2012 quando sono arrivata – commenta Sonia poi con il tempo sono rimasta l’unica donna del reparto che si occupa sia di taglio manuale che di taglio automatico di barre in alluminio e acciaio che all’origine possono arrivare fino a 8,60 metri di lunghezza per un peso complessivo che si aggira attorno ai 30 chili. La sfida maggiore – commenta Sonia – è stata quella di dimostrare ai colleghi uomini di essere alla loro altezza.” E Sonia non c’ha messo tanto. Nel giro di un mesetto ha tranquillamente raggiunto la formazione dei colleghi maschi. “Nessuno mi ha mai mancato di rispetto e sono riuscita a mantenere un buon equilibrio. Non cambierei azienda – commenta Sonia – e tanto meno tipo di lavoro.  A me piace sporcarmi le mani ed avere la soddisfazione di essere ora come ora una dei dipendenti che riesce a realizzare maggiore produzione.“

Se il lavoro alla troncatura è un lavoro atipico per una donna, quello di saldatore a filo lo è forse ancora di più; richiede non solo resistenza fisica, ma anche capacità di sopportare ambienti di lavoro che possono essere faticosi. C’è bisogno poi di precisione e attenzione ai dettagli e queste, si sa, sono qualità che non mancano alle donne e, in particolar modo, a Chiara. Incontriamo Chiara mentre è in officina con tanto di maschera e torcia per saldare. Il rumore è tanto, le scintille schizzano ovunque ma i lunghi capelli biondi e ricci di Chiara sono coperti da una bandana che li raccoglie per proteggerli. Alziamo il tono della voce per farci sentire e così Chiara mette giù la torcia della saldatrice e scopriamo dietro alla maschera un sorriso luminoso, quasi come le sue scintille, che fa capolino nei suoi occhi azzurri “È un ambiente che mi piace – ci dice – arrivo al mattino, esco alla sera e, prima di inforcare la mia moto per tornare a casa, mi faccio una doccia. Arrivo pulita e torno pulita. Quello che accade qui nell’arco delle otto ore in Pilosio è il frutto della passione per questo lavoro e dei preziosi insegnamenti dei miei colleghi, in primis di Max”E Chiara non si limita a svolgere il mestiere di saldatrice con dedizione: coltiva anche il sogno di diventare opinionista.  A sentirla parlare, infatti, dimostra di avere una personalità brillante per affrontare con disinvoltura i temi e le situazioni più disparate.

Anche Jessica non è da meno. Ha studiato da estetista, una ragazza affascinante, con occhi e capelli lunghi neri, unghie con smalto rosso e mani ben curate, che copre con i guanti da lavoro prima di maneggiare le lamiere da inserire nella profilatrice. Per Jessica, passare dal prendersi cura della propria immagine alla gestione di ferro e profili d’acciaio non rappresenta un problema. La sua dedizione al lavoro la rende un’operaia capace e apprezzata, dimostrando che la bellezza e la competenza possono coesistere in qualsiasi ambito. Dopo una prima esperienza in un pubblico esercizio, dove non c’erano orari o weekend liberi, Jessica approda in Pilosio. “Qui mi trovo bene, ho un buon rapporto con tutti i colleghi e riesco a conciliare bene il lavoro con il mio tempo libero”, racconta. Tant’è che proprio lo scorso giugno, seguendo i corsi serali, è riuscita a diplomarsi in economia, finanza e marketing. “La qualifica mi stava stretta – ci confida Jessica – ora con un diploma posso guardare avanti in modo diverso…”. Chissà se tra qualche anno potremmo anche chiamarla dottoressa…

Martina, invece, la più giovane delle cinque donne “metalmeccaniche” di Pilosio ha ereditato la passione per la meccanica dal padre, che aveva un’officina. “Sei mesi fa ho portato il mio curriculum in azienda, sapevo che cercavano personale – racconta. – Ho trovato un ambiente stimolante e una formazione eccellente che, con l’aiuto dei colleghi, mi ha permesso di imparare velocemente“. Martina, anche lei come le sue colleghe, è determinata e caparbia. Pur essendo giovanissima, vive da sola e ha tante passioni che coltiva quando non indossa la tuta da lavoro. In primis i suoi amati amici a quattro zampe. Ci racconta, che il lavoro è importante e dà stimolo per il futuro, ma stare con gli amici, divertirsi e intraprendere qualche viaggio la completa e appaga.

Tiziana di Feletto è la più “matura” del gruppo. Ha 53 anni ed è nonna di quattro nipotini di 11, 7 e due gemellini di 6 anni.I miei nipoti sono la mia passione, oltre alla moto con la quale nel tempo libero mi piace andare a fare delle belle gite con mio marito” Ci racconta Tiziana che lavora in Pilosio da un anno e mezzo e anche lei si occupa di carpenteria nel settore logistico. “Arrivata in azienda mi sono trovata subito bene – ci confida Tiziana. – I colleghi maschi mi hanno insegnato il mestiere, anche se non mi mancava l’esperienza acquisita negli anni nel settore metalmeccanico.”

Ciò che caratterizza queste donne è la voglia di mettersi in gioco in un settore considerato prettamente maschile. Si impegnano a dare il meglio di sé e a dimostrare che non è il genere a fare la differenza, ma le capacità, la passione e la buona volontà.

Sembra impossibile, eppure queste ragazze hanno appreso in modo più veloce dei colleghi e devo ammettere che sono brave, forse anche più – commenta Antonio Di Minin, Direttore Generale di Pilosio. -Chiara, ad esempio, oltre ad essere brava, è anche veloce, dedita al lavoro e capace di spostarsi da un reparto all’altro dell’azienda senza nessun problema, adattandosi a tutte le lavorazioni. Questa flessibilità è essenziale per noi, dato che eseguiamo lavorazioni particolari che richiedono personale versatile e competente”.

Parlando della ricerca di personale specializzato, il direttore Di Minin spiega le difficoltà a trovare operai capaci, soprattutto come saldatori.Troviamo tante persone che si presentano per questo tipo di lavoro, ma non hanno la professionalità necessaria. Chiara, invece, è una persona che sa fare molto bene il suo lavoro.”

Attualmente Pilosio conta 125 dipendenti contro i 36 che l’azienda aveva nel settembre 2021 quando è stata rilevata da Nereo Parisotto. Di questi, 19 sono donne, e ben il 25% di loro riveste ruoli operativi in officina, sfidando gli stereotipi di genere e dimostrando la propria competenza in mansioni molto ricercate e tipicamente maschili. Le altre donne, a conferma di un ambiente di lavoro inclusivo e attento alle pari opportunità, ricoprono ruoli amministrativi e dirigenziali; non a caso, a guidare l’area commerciale, è una donna, Teresa Maietta, Direttore Commerciale dell’azienda. Orgoglioso delle donne che contribuiscono al successo di Pilosio è l’Amministratore Unico Nereo Parisotto, l’industriale trevigiano che tre anni fa ha preso in mano le sorti dell’azienda di Tavagnacco rilanciando il marchio a livello internazionale.

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