TREVISO: PRESENTAZIONE DELLA RICERCA SULLE RICCHEZZE PRODOTTE IN VENETO NELL’INDUSTRIA METALMECCANICA
Più di 550 metalmeccaniche e metalmeccanici provenienti da tutto il Veneto si sono incontrati oggi a Monastier di Treviso per la presentazione della ricerca dal titolo LA MANCATA REDISTRIBUZIONE DELLE RICCHEZZE PRODOTTE IN VENETO e per discutere insieme della trattativa per il rinnovo del CCNL metalmeccanico industria e degli altri CCNL del settore in fase di rinnovo. Dopo la presentazione della ricerca a cura di Matteo Gaddi del Centro Studi Fiom, sono intervenuti il segretario generale della Fiom Regionale Antonio Silvestri, i delegati, le delegate e i segretari generali provinciali delle Fiom territoriali e la segretaria generale della Cgil del Veneto Tiziana Basso, la giornata di lavori è stata chiusa da Mirco Rota della Fiom Nazionale, responsabile dell’ufficio sindacale nazionale che segue in prima persona le fasi della trattativa per il rinnovo del CCNL. Giovedì 19 settembre ci sarà il prossimo incontro per il CCNL industria metalmeccanica, che seguirà i 5 già tenuti prima dell’estate. Federmeccanica/Assistal hanno rigettato nei fatti la piattaforma rivendicativa presentata dalle Organizzazioni Sindacali. A detta delle associazioni datoriali la piattaforma chiede “troppo”, anzi, secondo loro non rispetta neppure il “patto per la fabbrica” e il sistema delle relazioni definiti con i precedenti Contratti nazionali. Non vogliono accettare nessun tipo di richiesta: né sul salario o sulle riduzioni dell’orario di lavoro, nonostante siano già attive in tutta Europa, né accettano di discutere sull’inquadramento, sulla formazione, sulla salute e sicurezza, sui congedi parentali, sulla conciliazione tempo/lavoro.
“Come metalmeccanici non ci aspettavamo altro, visto che, come dice il nostro segretario generale nazionale Michele De Palma, le posizioni nostre e di Federmeccanica sono “a distanze siderali” e siamo certi che la conquista del CCNL sarà dura e impegnativa per tutti noi anche se sappiamo di stare dalla parte giusta della lotta e di avere ragione su tutti i punti.” aggiunge Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto “È proprio per avere dati inoppugnabili da utilizzare durante le trattative che la Fiom ha commissionato questa ricerca che ha raggruppato oltre 90.000 aziende metalmeccaniche in tutta Italia. È stato significativo e importante aprire questa Assemblea con l’intervento sulla disuguaglianza nella distribuzione delle ricchezze prodotte nel nostro Paese ed in particolare, in questa regione. I dati che ci ha presentato mostrano chiaramente la sproporzione tra il valore creato dal lavoro dei metalmeccanici e i salari che percepiscono. Se immaginiamo la ricchezza prodotta come fosse una torta: la fetta di gran lunga più grande va all’impresa, non ai lavoratori. È una ricerca importante che ci permette anche di smontare la narrazione di Federmeccanica sullo stato di indigenza delle industrie metalmeccaniche in Italia. È sicuramente vero che la situazione dell’industria metalmeccanica oggi è articolata: ci sono interi settori a rischio, altri che invece semplicemente rallentano e altri ancora che vanno benissimo. Le aziende che hanno investito o stanno dalla parte giusta della transizione, non hanno subito contraccolpi, mentre altre soffrono di più, però sono altrettanto certi i dati della nostra ricerca che ci dicono che le imprese nel loro complesso hanno macinato profitti e i lavoratori hanno perso potere di acquisto.” conclude Silvestri.
LA RICERCA
La Fiom-Cgil ha analizzato i bilanci di esercizio di oltre 90.000 imprese metalmeccaniche per gli anni che vanno dal 2019 al 2022 (ultimo anno di completa disponibilità dei bilanci). Un’ulteriore analisi è stata svolta anche sui dati delle imprese che hanno depositato il bilancio del 2023: al momento esse rappresentano il 67% del campione complessivo in termini di valore della produzione.
Questa analisi è stata svolta nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro del settore metalmeccanico, al fine di evidenziare l’andamento dei profitti e dei salari, ed in generale lo “stato di salute” del settore metalmeccanico. In particolare, sono stati analizzati i profitti delle imprese, al fine di evidenziare i margini economici di cui esse dispongono in relazione alla richiesta di incremento salariale della piattaforma dei sindacati metalmeccanici.
Oltre alle imprese a livello nazionale, sono stati analizzati i dati anche delle imprese metalmeccaniche venete. Le imprese venete hanno realizzato nel 2022 quasi 4 miliardi di utili netti (3,898 miliardi di euro).
In totale, nel periodo considerato, gli utili netti realizzati sono stati pari a 11,415 miliardi di euro. Come si nota, con l’unica eccezione del 2020, gli utili netti sono sempre andati in crescendo. Anche il 2020 tuttavia merita una precisazione: pur essendo stato l’anno della pandemia Covid – e quindi di una notevole crisi economica – le imprese metalmeccaniche venete hanno comunque registrato utili, semplicemente in leggero calo rispetto a quelli del 2019.