TREVISO: SEQUESTRATI, SU RICHIESTA DELL’AUTORITÀ TEDESCA, 220 MILA EURO A QUATTRO TREVIGIANI TITOLARI DI DITTE IN GERMANIA.
I finanzieri del Comando Provinciale di Treviso hanno eseguito dei provvedimenti di sequestro, emessi dall’Autorità Giudiziaria tedesca nei confronti di quattro trevigiani, titolari di gelaterie e ristoranti in Germania. I connazionali destinatari del provvedimento risultano coinvolti in alcune indagini condotte dall’agenzia statale fiscale tedesca, orientate all’identificazione degli utilizzatori di un software, sviluppato da una società friulana, che consente di modificare i dati memorizzati nei registratori di cassa, alterando così, in diminuzione, gli importi riferiti agli incassi giornalieri. Le autorità tedesche sono quindi giunte alla conclusione che, grazie a questo espediente, gli imprenditori trevigiani esercenti, in Germania, attività di ristorazione e di somministrazione di cibi e bevande, non solo hanno pagato imposte minori rispetto al dovuto, ma hanno anche commesso frodi tributarie, punite penalmente in quello Stato.
Per recuperare le tasse evase, la Procura tedesca ha attivato le procedure di cooperazione giudiziaria, che permettono agli Stati Europei l’automatico riconoscimento dei provvedimenti di sequestro e confisca, chiedendo quindi all’Italia di colpire i beni che i cittadini trevigiani, seppur iscritti nell’anagrafe della popolazione residente all’estero, detenevano nel nostro Paese. Il Tribunale di Treviso, pertanto, ritenendo la condotta degli indagati assimilabile a una delle fattispecie di frode tributaria previste dalle norme nazionali, ha riconosciuto i provvedimenti di sequestro emessi dall’Autorità tedesca, ordinando di cautelare somme di denaro, beni immobili e mobili ubicati nel territorio della Marca, per un valore pari a circa 220 mila Euro.
In un contesto in cui le proiezioni della criminalità economica assumono caratteri sempre più transnazionali, l’attività svolta dalle Fiamme Gialle di Treviso testimonia, ancora una volta, l’importanza della cooperazione tra Autorità, sia giudiziarie che di polizia, come efficace strumento di contrasto a condotte gravemente lesive degli interessi collettivi e al conseguente sequestro dei profitti illecitamente conseguiti.