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VENETO : “Case di riposo e assistenza domiciliare, il sistema non regge: necessari altri 100 milioni di euro sul fondo per la non autosufficienza”

“Le persistenti difficoltà di accesso alle case di riposo e alle cure domiciliari denunciate dai sindacati dei pensionati e dalle associazioni dei familiari, veronesi e non solo, dimostrano una volta di più l’inconsistenza della ‘manovra’ attuata lo scorso anno dalla giunta regionale veneta per migliorare l’assistenza sanitaria degli anziani non autosufficienti. Sessanta milioni in tre anni sono del tutto insufficienti per un sistema in grave difficoltà come quello veneto, dove le impegnative e i posti letto sono insufficienti, e dove, per ogni anziano non autosufficiente “ricoverato” in Rsa (33mila in tutto il Veneto) ce ne sono almeno altri 10 (quindi altri 300mila) assistiti a casa da familiari e caregiver quotidianamente alle prese con l’insufficienza dei servizi Adi e Sad”. La consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon rilancia così il tema “Delle misure a sostegno degli anziani non autosufficienti, case di riposo e domiciliarità: come da nostra mozione del dicembre 2023, soltanto per il sistema della residenzialità sono necessari almeno 100 milioni di euro di incremento del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA) del Veneto, che per l’anno 2023 ammontava a 840.166.450 euro. L’azione a tenaglia esercitata dall’inflazione negli ultimi anni e dal continuo processo di invecchiamento della popolazione sconvolge tutti i parametri allontanando sempre di più per tante famiglie la possibilità di ricevere l’assistenza dovuta. È necessario ripensare l’intero sistema, a partire dal principio di gratuità delle cure sanitarie e assistenziali che secondo molte sentenze di Tar e Cassazione dovrebbe essere assicurato ai malati gravissimi di Alzheimer. Questa giunta sta marciando ostinatamente in direzione contraria rispetto ai bisogni delle persone: non solo i posti letto e le impegnative sono insufficienti, ma anche gli standard qualitativi sono stati ritoccati al ribasso: nelle Rsa si è passati da un’assistenza minima settimanale per ospite pari a 1.122 minuti (DGR n. 84 del 16 gennaio 2007) ad una da 1.099 minuti (DGR n. 1720 del 2022). Tale riduzione, finalizzata al risparmio economico, sta comportando una ovvia diminuzione della qualità del servizio. Alcuni dati demografici: in Veneto l’indice di vecchiaia del Veneto (ovvero il rapporto percentuale tra la popolazione di età pari o superiore ai 65 anni e la popolazione di età compresa tra 0 e 14 anni) è passato dal valore di 135,8 del 2002 al 144,5 del 2012, sino a raggiungere il 195,1 del 2023. Tale tendenza non risparmia la Provincia di Verona, nella quale nel 2023 gli anziani risultavano essere il 22,9% della popolazione totale, a fronte del 13,1% nel 1983. Si stima che nel 2031 tale rapporto raggiungerà il valore del 26,6%, segnalando quindi una presenza sempre più consistente di anziani sul totale della popolazione”.

 

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