VENETO : CCNL INDUSTRIA METALMECCANICA,DOMANI PARTONO GLI SCIOPERI TERRITORIALI
Iniziano domani, con le prime 4 ore di sciopero in provincia di Vicenza, gli scioperi unitari FIM FIOM UILM in Veneto per il rinnovo del CCNL dell’industria metalmeccanica dopo la rottura del tavolo del 12 novembre causato dal rifiuto delle associazioni datoriali di discutere e trattare della piattaforma voluta dai lavoratori e dalle lavoratrici delle industrie metalmeccaniche. Gli scioperi proseguiranno poi a Padova, Verona e Venezia venerdì 13 dicembre con 8 ore complessive per ognuna delle province. Considerati i periodi di cassa integrazione e di ferie, Belluno, Treviso e Rovigo sciopereranno invece a gennaio, così come Vicenza che terminerà le altre 4 ore di sciopero.
Dopo sei mesi di confronto Federmeccanica e Assistal hanno replicato alle richieste sindacali con una “contropiattaforma” che contiene richieste e posizioni che di fatto non consentono il proseguo della trattativa. “Domani iniziano gli scioperi programmati fra dicembre e gennaio per chiedere che Federmeccanica e Assistal ritirino la loro “contropiattaforma” e comincino, seriamente, a dare risposte ai sindacati confederali sulla piattaforma presentata a maggio scorso e votata positivamente da oltre mezzo milione di lavoratori e lavoratrici dell’industria metalmeccanica. Dal 12 dicembre al 15 gennaio saranno effettuate nel comparto le 8 ore di sciopero, come da indicazione delle segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm, declinate in ogni territorio con diverse tempistiche e modalità: ci saranno picchetti, manifestazioni, cortei, volantinaggi con la partecipazione delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici delle industrie afferenti a Federmeccanica e ad Assistal che dal 12 novembre in qua sono stati coinvolti in centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro per discutere delle posizioni oltranziste e irrispettose delle due associazioni datoriali. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici dell’industria in Veneto non sono disposti a rinunciare alla nostra piattaforma e a quello che lì viene richiesto: più sicurezza, più salario, più formazione, più informazione, più parità, meno appalti indiscriminati, meno ore di lavoro a parità di salario e meno precarietà. Grazie alle ricerche effettuate in vista del rinnovo del CCNL sappiamo in questi anni le aziende hanno macinato profitti mentre i nostri salari non sono cresciuti di conseguenza, chiediamo solo ciò che è giusto e cioè che la ricchezza venga ridistribuita con chi la produce, con chi la crea e non solo con gli azionisti e i vari consigli di amministrazione. Rifiutare la trattativa sulla nostra piattaforma, inoltre, è un’enorme mancanza di rispetto nei confronti dei 411.000 lavoratori e lavoratrici che la piattaforma l’hanno discussa e votata oltre ad essere una totale negazione degli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici che sono, secondo loro, assolutamente secondari rispetto agli interessi dell’impresa. È necessario che ci si renda conto che dalle situazioni di crisi non si esce svilendo il lavoro e rendendolo sempre più precario e malpagato, ma se ne esce con gli investimenti, l’innovazione e le giuste politiche industriali. Non arretreremo di un passo finché Federmeccanica e Assistal si renderanno conto delle loro posizioni scellerate e delle proposte oscene presenti nella loro “contropiattaforma” e ritorneranno a discutere con noi sui punti della nostra piattaforma, come dovrebbe essere in un mondo normale e corretto.” Ha dichiarato Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto alla vigilia del primo sciopero territoriale.