“Il settore dell’agricoltura biologica ha bisogno di imprenditori dallo sguardo lungo e generosi. Maurizio Polo, rappresenta in questo senso un modello. Ideatore del Biovinum, prodotto brevettato per proteggere le uve da peronospora, oidio e botritis, Polo ne aveva offerto gratuitamente alla Regione il know-how. Questo come alternativa al Clorpirifos, pesticida neurotossico, utile a combattere la cicalina causa della peronospora sui vigneti, ricevendone però in cambio il rifiuto dell’Assessore Caner. Ora Maurizio Polo devolve addirittura in beneficenza i proventi derivanti dal prodotto bio: ben 100 mila euro all’ospedale San Raffaele di Milano e all’Istituto URI per la ricerca contro il cancro. A lui un plauso e la sentita riconoscenza per l’impegno che sta mettendo in campo per un’agricoltura sostenibile”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, presente oggi ad Oderzo, presso gli stabilimenti di Bioenologia 2.0, ad una conferenza stampa per la cerimonia di consegna della donazione come contributo alla ricerca sul cancro.
“Contemporaneamente, – aggiunge il consigliere – va registrato come fatto positivo l’aumento dei fondi europei, deciso dal Consiglio regionale del Veneto, destinati all’agricoltura biologica e alle pratiche agro-ecologiche nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria. Questi 30 milioni di euro supplementari aiuteranno a sostenere le aziende del settore, a proteggere le acque da contaminazione da pesticidi, a salvaguardare la salute pubblica dall’utilizzo di sostanze spesso cancerogene come i pesticidi, preservare la biodiversità e combattere i cambiamenti climatici. Monitorerò attentamente su come verranno utilizzati questi fondi. Di certo questo segnale di attenzione è il frutto di anni di pressing da parte nostra, con ripetute richieste di finanziamento da inserire a bilancio. Il Veneto infatti – conclude Andrea Zanoni – assieme alla collega dem Francesca Zottis deve recuperare un profondo ritardo, visto che è la pecora nera italiana: le aree dedicate all’agricoltura biologica non superano infatti il 5%: molto al di sotto dell’obiettivo UE e del Governo del 25% entro il 2030″.