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VENEZIA : Annna Maria Bigon (Pd), “Cure palliative, primato del Veneto è fotografia parziale. Le cure vanno garantite a tutti, non solo a una parte”

“Il primato nazionale del Veneto nell’ambito delle cure palliative ai malati di tumore corrisponde a una fotografia parziale che non può nascondere le forti carenze che ancora ci sono nel fornire questo sostegno alla platea di chi ne ha necessità”. Il commento “ai dati forniti dal Nuovo Sistema di Garanzia nazionale” è della consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon. “In Veneto, nel 2022, sono stati assistiti in cura palliativa domiciliare 11.642 pazienti oncologici, ai quali sono stati complessivamente garantiti 330.297 accessi, di cui 57.466 da parte del medico palliativista – ricorda l’esponente Dem – L’indicatore NSG che monitora l’attività svolta è la percentuale di deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative sul numero deceduti per causa di tumore, considerando congiuntamente gli assistiti in cure domiciliari e in hospice”.

“Il Veneto soddisfa gli obiettivi del ministero, ma parliamo solo di malati oncologici, che sono il 40% delle persone che necessiterebbero di cure palliative in Veneto – fa presente la consigliera del Pd – Resta un 60%, oltre 40 mila ogni anno, per le quali ci sono insufficienze evidenti. Ad esempio, manca il livello distrettuale del servizio: la stessa delibera di Giunta dello scorso anno ci dice che la presenza del medico per le cure palliative nella giornata del sabato è garantita in solo 3 distretti su 26, mentre per la domenica solo in 2. Anche per la pronta disponibilità h24 la situazione rimane desolante, con solo 3 distretti a garantirla. Ma una scarsa attuazione della rete risulta evidente de guardiamo all’attivazione degli ambulatori, appena sei, pari al 23% rispetto all’obiettivo previsto”. “Dunque – conclude  la Consigliera Bigon – il buon risultato del Veneto rilevato dal ministero rimane positivo ma non basta assolutamente per affermare che nella nostra regione sia stato raggiunto un livello soddisfacente sul fronte delle cure palliative. Occorre investire somme adeguate per garantire tutti gli ammalati”.

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