VENEZIA : APPROVATA IN REGIONE LA PROMOZIONE DEL TARTUFO IN VENETO
Approvata oggi in Consiglio regionale la proposta di legge, presentata dal gruppo FdI e dalla Lega-Lv per modificare la Legge Regionale del 1988, destinata a promuovere e valorizzare il settore del tartufo in Veneto. “L’attuale normativa appariva ormai datata”, dichiara il vice presidente del gruppo consiliare regionale Enoch Soranzo, “e dopo oltre 30 anni andava aggiornata per far emergere il potenziale economico e culturale legato a una risorsa poco considerata.” A livello nazionale, il mercato del tartufo si stima abbia un valore di almeno mezzo miliardo di euro, anche se gli esperti ritengono che questa cifra sia ampiamente sottostimata. “Ciò che sorprende”, continua Soranzo, “è invece la potenzialità che il Veneto potrebbe esprimere, un’attività estremamente promettente capace di esprimere rendite lorde dai 12.000 ai 48.000/ettaro per il tartufo nero pregiato.” In particolare, il Veneto può offrire numerose aree vocate alla produzione e coltivazione di tartufi, con varie specie di pregio. Tra quelle più rinomate ci sono lo “scorzone”, l'”uncinato”, il “bianchetto”, il “nero pregiato” e il “bianco pregiato”, tutte varietà che prosperano in diverse aree tra cui i Colli Euganei, i Colli Berici, le colline Moreniche del Garda, il Monte Baldo, i Monti Lessini, il Delta Polesano e le zone di Belluno e Treviso. “Nonostante la ricchezza di queste risorse”, sottolinea Enoch Soranzo, “il tartufo veneto spesso non riesce ad essere valorizzato come dovrebbe, a causa della scarsa attenzione dedicata alla sua promozione. Questo settore potrebbe rappresentare una notevole risorsa economica per la regione, creando opportunità occupazionali e promuovendo un’identità culturale veneta praticamente sconosciuta. La nostra modifica alla Legge Regionale del 1988 è destinata quindi ad intervenire proprio su questo, introducendo aggiornamenti e specifiche linee guida per la tutela e la valorizzazione delle tartufaie controllate, da coltivare in modo sostenibile. Particolare attenzione verrà riservata agli equilibri naturali preesistenti, alla difesa del territorio e al miglioramento dell’efficienza produttiva delle aree vocate.” Le novità introdotte dall’approvazione della proposta di legge regionale prevedono inoltre attività didattiche e informative per promuovere la conoscenza della tartuficoltura tra la popolazione locale e gli operatori del settore, ma anche nelle fiere e nel sistema commerciale. Questo sforzo educativo mira a sensibilizzare le persone su una preziosa risorsa naturale, e sulla garanzia che la sua coltivazione e raccolta siano condotte in modo sostenibile. Sono infine previste azioni di promozione dei territori vocati alla tartuficoltura e dei loro prodotti. “Questo contribuirà a presentare il Veneto anche come una destinazione turistica privilegiata per gli amanti del tartufo, creando ulteriori opportunità per l’industria turistica regionale”, chiosa Soranzo. “In un periodo ancora segnato dalla crisi economica post-pandemia”, aggiunge, “l’iniziativa mira a individuare nuove leve di sviluppo economico, tra cui il turismo enogastronomico, lo smart tourism, il bike-tourism e il turismo esperienziale. Il tartufo è un tesoro del nostro territorio, e attraverso questa proposta di modifica legislativa vogliamo garantire che sia riconosciuto e valorizzato come merita.”