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VENEZIA :  Assemblea generale Elisan a Palazzo Ferro-Fini, Presidente Ciambetti “Venezia al centro della discussione europea sul tema del cambiamento climatico e del benessere delle famiglie”

Nel quadro delle celebrazioni per il 30° anniversario dell’Anno Internazionale della Famiglia, oggi e domani, 14 e 15 marzo, Palazzo Ferro-Fini ospita una serie di eventi co-organizzati dalla Federazione Internazionale per lo Sviluppo Familiare, in collaborazione con il Consiglio Regionale del Veneto e la Rete Europea di Inclusione Locale e Azione Sociale ELISAN. Filo conduttore della due giorni è l’impatto del cambiamento climatico su famiglie, economia e pianeta, sviluppato prima dall’Assemblea Generale ELISAN, poi da un incontro del progetto regionale europeo Città inclusive per famiglie sostenibili, dedicato alla presentazione e condivisione delle buone pratiche, seguito dalla firma della Dichiarazione di Venezia da parte della Generalitat Valenciana ed infine da un incontro attorno dedicato al benessere delle famiglie e gli effetti a lungo termine del climate change. La rete Elisan, network europeo delle politiche sociali che riunisce 130 città di 11 Stati membri, è una tra le Reti europee attive in ambito socio-sanitario che svolgono un ruolo fondamentale nel far dialogare la dimensione sanitaria territoriale e locale con la visione internazionale e multicentrica dell’UE e che stimolano la partecipazione delle parti interessate, promuovono esigenze ed esperienze di realtà spesso geograficamente e culturalmente diverse, diffondono conoscenze e metodologie di lavoro e coinvolgono i soggetti preposti ad attuare le politiche di interesse dei loro membri. Venezia è stata scelta come modello per affrontare una serie di sfide, tra le quali quelle di preservare e consentire lo sviluppo del suo ambiente storico, culturale, artistico e naturale non ostacolando, contemporaneamente, lo sviluppo di attività economiche sociali attraverso la definizione di un modello integrato di sviluppo familiare sostenibile rafforzando la coesione della comunità locale; tutelare Venezia e la laguna dall’intensificarsi degli eventi calamitosi; risanare la zona industriale di Porto Marghera; stimolare i comportamenti di consumo delle famiglie per ridurre le emissioni globali di gas serra; presentare le modalità per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla produzione agricola riducendo i rischi legati alla sicurezza alimentare e alla nutrizione di chi dipende direttamente dall’agricoltura. A presiedere i lavori, il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti, cui sono seguiti, tra gli altri, gli interventi di Sylvie Carrega, Presidente Elisan, Renata Kaczmarska, Dipartimento Affari economici e sociali (UN DESA), Ignacio Socias Direttore Relazioni Internazionali della Federazione internazionale per lo sviluppo della Famiglia (IFFD), Susana Camarero Benítez, Vicepresidente del Governo Valenciano e Ministro Regionale ai Servizi Sociali le Pari Opportunità e le politiche abitative e Manuela Lanzarin, Assessore regionale a Sanità e Sociale.

“Siamo qui per confrontarci in un momento di svolta: fra pochi mesi le elezioni europee porteranno al nuovo Parlamento dell’Unione Europea; io credo che Elisan debba diventare un interlocutore affidabile delle Istituzioni comunitarie, non solo del nuovo Parlamento o del Comitato delle Regioni, ma anche della Commissione Europea. Stiamo vivendo un cambiamento epocale che non ha pari nella storia dell’umanità. Il cambiamento climatico, la crisi demografica, e l’Intelligenza artificiale determineranno profondi mutamenti nei nostri modelli produttivi, economici e sociali e non a caso i mutamenti in atto stanno consolidando nuovi equilibri geopolitici che vanno aprendo all’intera comunità internazionale scenari inediti, avviando una fase di profonda instabilità che non può essere affrontata, né risolta, attraverso le guerre. La strada che dobbiamo seguire è quella indicata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con i suoi obiettivi che non perdono di attualità. Con la Carta di Venezia, a cui Elisan aderisce, scritta nella prima stesura nel 2017 proprio in questo palazzo, vogliamo dimostrare come città e territori non aderiscono a parole all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ma fanno proprio l’obiettivo 11, ‘Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”’. L’urbanizzazione è uno degli sviluppi più significativi del 21° secolo. Più della metà della popolazione mondiale oggi vive nelle città, con stime fino al 70% per il 2050. Le città sono il motore delle economie locali e nazionali e rappresentano il fulcro del benessere. Più dell’80% delle attività economiche globali è concentrato nei centri urbani. Le città hanno un’impronta ecologica enorme: consumano tre quarti delle risorse globali e sono responsabili del 75% delle emissioni di gas. Le città sono anche il concentrato di straordinarie tensioni sociali, sono il luogo dove combattere la fame, le povertà, le ingiustizie, la violenza verso i più deboli iniziando da donne e bambine i cui diritti spesso sono negati sino alle forme estreme di crudeltà. L’obiettivo 11 è ambizioso, ma dobbiamo coglierlo. Noi oggi siamo qui per questo. Per aprire nuove strade di dialogo e rilanciare con forza la funzione delle Nazioni Unite, perché deve esistere un punto di incontro, equilibrio e sintesi. Tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro credo religioso, dalla loro etnia e dalle loro convinzioni politiche o scelte sessuali, indipendentemente dall’età o condizione di disabilità, devono poter contare su reti pubbliche che garantiscano tenore di vita adeguati, diano sicurezza agli individui e alle famiglie anche in presenza di eventi naturali ed economici sfavorevoli di vario genere, consentendo a tutti i cittadini di usufruire di servizi fondamentali, quali l’istruzione, la sanità e l’assistenza sociale, una alimentazione sana e nutriente, grazie a politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita, la sicurezza fisica, patrimoniale ed economica dei cittadini e delle famiglie. Questo in estrema sintesi è l’impegno di Elisan che deve essere sempre più rete di supporto ma anche soggetto propositivo e interlocutore delle Istituzioni internazionali ad iniziare da quelle Europee oltre che dalle Nazioni Unite”, ha concluso Ciambetti.

 

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